Pubblicazioni

Home / Pubblicazioni

Il silenzio si fa preghiera

Omaggio a Madre Anna Maria Canopi

Paoline Editoriale Libri

14 Maggio, 2020

Una donna di Dio

Della Madre Cànopi avevo sentito spesso parlare. Di lei avevo letto alcuni scritti, di genere vario. Ebbi sempre la percezione di una grande ricchezza interiore, di un cuore abitato in profondità dallo Spirito del Signore e, di conseguenza, capace di comunicare dall’abbondanza lì riversata dalla grazia.

Ma quando ebbi modo di incontrala e conoscerla personalmente presso il monastero all’Isola di San Giulio, vidi in un volto e in una vita, quella della Badessa, il riflesso di una vera donna di Dio. Era ormai avanti nell’età. E come avviene per coloro che hanno dedicato interamente la vita al Signore, una delicatezza singolare ne solcava il viso e ne caratterizzava la parola. In quella delicatezza umile, che non era debolezza, ma espressione di autentica carità e approdo di una lunga esperienza spirituale, si poteva vedere uno squarcio di cielo apparso sulla terra.

In realtà la vita di chi si dona a Dio senza riserve e condizioni è sempre uno spazio di cielo, presenza di quella grazia che è già anticipazione di gloria, come afferma san Tommaso d’Aquino. In Madre Cànopi questo era evidente. Era una vera donna di Dio.

Conservo prezioso nella memoria del cuore il ricordo degli incontri, pochi ma intensi, avuti con lei. Porto fotografati negli occhi il suo sguardo penetrante e buono, il suo incedere solenne e leggero, il suo atteggiamento modesto e autorevole, la sua parola umile e sapiente di quella sapienza accumulata nel tempo in virtù di tanta preghiera e di assimilazione profonda della vita e dell’insegnamento dei Padri e dei Maestri di spirito.

Quando la sua salute ebbe un sensibile peggioramento le inviai una breve lettera, che mi piace qui riportare in quanto testimonianza di quanto già allora custodivo nel mio animo.

Reverendissima e carissima Madre Anna Maria,
sono venuto a sapere dei Suoi recenti problemi di salute e, anche se fisicamente da lontano, La seguo con tanto affetto e devozione con la mia preghiera.
Ho già avuto modo di celebrare la Santa Messa per Lei e per le Sue intenzioni; e continuo a portarLa con me davanti al Signore, pensando anche a tutti i Suoi santi desideri per la vita della comunità monastica di San Giulio.

 Grazie per il dono della Sua parola e della Sua testimonianza, lascito preziosissimo per la Chiesa tutta. Da ottobre, quando ho avuto la gioia di tornare al Monastero, anche se brevemente, a tavola con le mie suore, prima del pasto serale, leggiamo i brani dal Suo testo: “Parole di luce”. Così ci nutriamo di una parola che è eco fedele e bella della Parola del Signore. E quando La penso, penso a una donna di Dio, che con il suo stesso essere comunica il senso delle cose di lassù, dove il Signore risorto vive e regna.
Le chiedo di continuare a ricordarsi di me nella Sua preghiera. Insieme fissiamo lo sguardo su Gesù, il nostro Amato, il Presente e il Futuro della nostra vita, la cui pienezza è solo nel Suo Amore.

Conservo con devozione i suoi biglietti autografi, testimonianza della sua attenzione al dettaglio e della sua tenerezza d’animo.

Un suo libro, tra gli altri, mi è molto caro, anche perché mi è stato di prezioso nutrimento in questo tempo della mia vita, che mi trova impegnato a servizio della Liturgia della Chiesa. Il titolo è: “Santifica, o Dio, quest’offerta”. Vi si sente l’eco di una vita liturgica che ha accompagnato per intero la vita, il gusto della preghiera della Chiesa celebrata nello spirito di san Benedetto e illuminata dall’esperienza orante accumulata nei secoli. Quello della Madre Cànopi è un testo in virtù del quale si ha la grazia di entrare in un mondo che, in quale modo, è già il giardino del Risorto, il tempo nuovo nel quale sono nuove tutte le cose per la potenza della Risurrezione.

Un anno, in occasione della Festa del Transito di san Benedetto, la Madre scriveva: “Oggi inizia la primavera! Come si dice popolarmente: ‘San Benedetto, la rondine sotto il tetto!’. Fin da piccola ho voluto bene a san Benedetto – anche se non lo conoscevo – perché la sua festa apriva il bel tempo primaverile: lo ritenevo un suo dono. Le feste dei santi sono la testimonianza che la vita vissuta in Dio è continua primavera, una continua novità che ci prepara all’eterna primavera del cielo, una stagione piena di canti, di gioia, di fiori che non appassiscono. Come non anelare a tale festa? Siamo fatti per la festa, perché siamo fatti per il cielo. Se nel quotidiano non riusciamo sempre a essere a un alto livello di vita, i santi ci spronano a desiderare di più, a fare un passo più avanti, senza mai fermarci, anche se con fatica… Poi il Signore ci darà le ali come a san Benedetto. Morì in piedi, con le braccia aperte in preghiera e la sua anima fu vista ascendere al cielo per una via luminosa che ancora ci illumina”.

Anche Madre Anna Maria Cànopi ci ha lasciato con le braccia aperte in preghiera, proprio come san Benedetto. E come lui, anche lei ci ha donato una via luminosa che illuminerà il nostro cammino.

In lei ho sempre visto la primavera. In lei ho pregustato il profumo di quella eterna primavera che solo coloro che sono totalmente di Dio sanno diffondere attorno a sé. E la Madre Cànopi era proprio una donna di Dio.

Mons. Guido Marini

Dettagli