Santa Messa nella solennità dell’Annunciazione

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Santa Messa nella solennità dell’Annunciazione

Santa Messa nella Solennità dell’Annunciazione del Signore

Ore 18:00. Santa Messa nella solennità dell’Annunciazione del Signore presieduta da Mons. Guido Marini in diretta dalla Cattedrale di Tortona e consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

In questa bella e grande solennità dell’Annunciazione ci mettiamo con Maria in ascolto della Parola del Signore, quasi a voler ripercorrere il suo itinerario spirituale e di fede, certi che il suo itinerario, spirituale e di fede, può essere, anzi, deve essere anche il nostro.

C’è una prima tappa nel cammino compiuto da Maria alla scuola del Signore. Questa prima tappa è nella parola che l’Angelo Le rivolge: «Il Signore è con Te». «Con te» in un modo del tutto singolare, tanto che Maria darà alla luce un figlio, il Verbo che si fa carne, il Figlio di Dio che si fa uomo.

Abbiamo ascoltato, nella pagina dell’Antico Testamento: «Il Signore stesso vi darà un segno», ma non il segno che immaginate. «Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi» (Is 7,14). Quel segno si compie nella vita di Maria.

Qual è la prima tappa del cammino che la Madonna percorre alla scuola del Signore e della sua parola?

La Madonna apprende che Dio si rende presente e opera in un modo per noi inaudito e inatteso, un modo che ci stupisce e ci stordisce, perché Lui, che è Dio, si fa presente in mezzo a noi e opera con noi e per noi nella presenza di un piccolo bambino. La logica con la quale Dio si rende presente e opera nella nostra storia è la logica della piccolezza, della debolezza, della povertà.

Questo che Maria apprende è il segno di Dio, e questo rimarrà sempre il segno di Dio. Non è forse così che noi Lo incontriamo nella nostra vita e nella nostra storia, oggi?

Quando Egli ci parla, la sua parola che è eterna si abbrevia e si rimpicciolisce in una parola umana. Quando Egli si fa presente, come nutrimento della nostra vita, Egli che è l’infinito e l’onnipotente si fa pane per venire a noi ed essere con noi. Quando ci dona la grazia della sua misericordia e del suo perdono, l’opera straordinaria della cancellazione del peccato avviene attraverso una parola e il gesto semplicissimo dell’assoluzione.

E dove Egli si vuole ancora fare incontrare da noi?

Nel volto povero, fragile e piccolo di noi, perché in ciascuno di noi incontriamo Lui e la sua presenza, soprattutto quando il nostro volto è un volto sfigurato, bisognoso, malato, solo, anziano, povero.

Egli, ancora, si rende presente a noi in quel soffio leggero dell’ispirazione del cuore con cui capiamo il suo passaggio nella nostra vita interiore.

Ecco il segno di Dio: un bambino!

La Madonna capisce che il Signore sarà presente nella sua vita sempre così, in un segno debole, debolissimo, eppure tramite della sua potenza, della sua onnipotenza, e del suo amore infinito.

Come la Madonna anche noi siamo chiamati a percorrere il cammino che ci fa ogni giorno di più riconoscere che Dio non è lontano, è con noi! È vicinissimo! Talmente vicino che neppure ci accorgiamo della sua presenza. Talmente quotidiana e concreta sono la sua presenza e la sua opera che rischiamo di passare oltre, distratti e incapaci di vedere.

C’è una seconda tappa che la Madonna vive alla scuola del Signore e della sua parola.

La scopriamo in una risposta che Ella dà all’Angelo: «Ecco la serva del Signore». Maria dice “sì”! Aderisce e accoglie, senza indugio, senza dubitare. Forse non tutto ha capito, ma si fida di Dio e di quella parola che Dio Le ha rivolto.

Lo ripeterà tante volte, questo sì, anche quando le parole del Signore e gli avvenimenti della sua vita non Le saranno così chiari, là dove gli Evangelisti annoteranno: «Maria conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore». Non Le erano chiare tutte quelle cose, ma con fede Maria diceva: «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38).

La Madonna vive questa tappa del “Sì”, dell’“Eccomi”, di una fede che incondizionatamente segue, si fida e abbraccia il suo Signore e la sua volontà, e via via che dice sì aumenta la sua capacità di vedere e di riconoscere l’opera di Dio nella sua vita. Più risponde “Eccomi”, più dice sì, più si fida, più abbraccia la parola e la volontà di Dio e più Le diventa chiara l’opera mirabile del Signore e la sua presenza fedele di amore in tutto.

Anche noi siamo chiamati a vivere così, a rispondere “sì” al Signore, giorno dopo giorno, ad abbracciare la sua volontà, a rispondere “Eccomi” alla sua parola, e in questo modo sperimentare la bellezza di un orizzonte che si apre, di una presenza e di un’opera di Dio che nella fede diventa sempre più chiara, più evidente, più trasparente e sempre più bella.

La Madonna vive anche una terza tappa alla scuola del Signore.

L’Angelo Le dice: «Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù» (Lc 1,31). La Madonna comprende che, certo, dovrà dare alla luce una vita straordinaria, quella del Figlio di Dio che si fa carne in mezzo a noi, ma un po’ alla volta capisce che la vita di Gesù, crescerà dentro di Lei, si farà sempre più spazio in Lei, tanto che sarà il tutto per Lei. E ancora capirà e apprenderà che è chiamata a fare in modo che quel Gesù venga concepito nella vita di tutti coloro che Le sono stati affidati, dunque nella vita di tutti noi. Capirà sempre di più che Ella non soltanto è madre di Gesù per sé, ma è madre di Gesù per tutti, perché Colui che ha concepito nel suo grembo Ella farà in modo che possa essere concepito nella vita e nel cuore dell’intera umanità.

Anche noi siamo chiamati a vivere questo, a fare in modo che Gesù viva in noi, viva nel nostro cuore, che nasca e cresca nella nostra vita, che la sua vita divenga sempre più la nostra vita. Ma siamo anche chiamati a fare in modo che la vita di Gesù divenga la vita di tutti, che Gesù venga incontrato, riconosciuto e abbracciato da tutti, che la sua presenza di salvezza venga concepita nel cuore di tutti.

Oggi, allora, guardiamo alla Madonna, al suo cammino nel quale incontriamo queste tre bellissime tappe: Maria impara a capire che Dio è presente nel segno debole e piccolo di un bambino e così sarà sempre; Maria impara a dire «Sì, eccomi» incondizionatamente e attraverso questi sì a vedere sempre meglio e sempre di più la presenza e l’opera di Dio nella sua vita e nella storia; Maria impara non soltanto a concepire Gesù in Lei, ma a fare in modo che Gesù sia concepito nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, dell’umanità intera.

Ci mettiamo in cammino con la Madonna, chiedendo la grazia che il suo cammino possa essere anche il nostro cammino e così con Lei sappiamo riconoscere Dio nel segno piccolo e fragile, sappiamo dire sì al Signore con fede, crescendo nella capacità di riconoscerLo nella nostra vita, sappiamo concepire e far crescere Gesù in noi e nello stesso tempo aiutando tutti a concepirLo e a farLo crescere nella loro vita.

Oggi preghiamo la Madonna in particolare come Regina della Pace, perché Lei ha accolto nella sua vita, come nessun altro, il Principe della Pace.

A Lei chiediamo, Regina della Pace, Madre del Principe della Pace, di essere aiutati ad accogliere Gesù sempre più in noi, perché la pace sia in noi.

Chiediamo che tutti possano accogliere Gesù nella loro vita, perché la pace vera sia in loro.

Chiediamo che il mondo possa accogliere il Principe della Pace, perché soltanto con Lui, presente e accolto, la pace potrà essere una realtà per questo nostro povero mondo.

E allora, davvero, Maria, Regina della Pace, prega per noi, prega perché Gesù sia sempre di più in noi, in noi tutti, nel mondo intero.

Prega perché con Lui la pace divenga una realtà.

Trascrizione da registrazione audio