Prefazione – Il Papa e le sue vesti

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Prefazione – Il Papa e le sue vesti

Prefazione – Il Papa e le sue vesti

Da Paolo V a Giovanni Paolo II (1600-2000)
Marzia Cataldi Gallo

Ampliare la ricerca, già avviata, sulle vesti sacre custodite nella Sacrestia Pontificia era un progetto antico che ora trova felice realizzazione. Gran parte del merito è da attribuire alla dottoressa Marzia Cataldi Gallo, che ha messo tempo, competenza e passione a sevizio della presente pubblicazione, frutto di una cordiale e proficua collaborazione con i Musei Vaticani, in specie con il loro Direttore, il dott. Antonio Paolucci.

L’analisi del materiale liturgico appartenuto ai trentadue Papi che si sono succeduti sulla cattedra di san Pietro, dal 1605 al Grande Giubileo del 2000, offre parecchi spunti di riflessione e si presta a diversi tipi di lettura.

Da secoli la Santa Sede è attenta alle opere d’arte, consapevole della necessità di conservare e valorizzare il proprio patrimonio storico artistico. In quest’ottica Leone XII aveva stabilito l’obbligo di stendere inventari; obbligo ribadito anche nel secondo millennio, con la “Legge sulla tutela dei beni culturali” del 2001.

L’inventario della Sacrestia Pontificia, di fatto completo e corredato con schede di catalogo e fotografie, è stato redatto nel tempo sotto la direzione di Padre Paolo Benedik, Custode del Sacrario Apostolico, e dei suoi collaboratori.

Il volume permette di considerare quel ricco e ampio patrimonio con un nuovo approccio. L’analisi delle singole vesti sacre (tessuto, tipologia di ricamo), infatti, è stata svolta parallelamente sui documenti di archivio e ha permesso: di individuare il Papa committente, di mettere in luce l’abitudine di quasi ogni Pontefice di sostituire il suo stemma a quello dei suoi predecessori, di identificare tutti gli artigiani coinvolti nella manifattura, dai creatori dei disegni ai tessitori ai ricamatori fino ai calzolari, berettari, cappellari, coramari.

L’estensione della ricerca al XIX e XX secolo apre nuovi orizzonti in molte direzioni e, prima di tutto, consente di ammirare capolavori fino a oggi poco conosciuti. E’ possibile notare, inoltre, come l’affetto e la devozione dei fedeli nei confronti dei Pontefici e del loro ministero abbiano spesso avuto una significativa espressione nel dono di vesti e oggetti destinati all’uso liturgico.

Una lettura “trasversale” del volume consente di seguire la storia della Chiesa, attraverso la storia dei Pontefici, la storia delle devozioni, la storia dei religiosi e delle religiose nei secoli. Senza dimenticare la storia della bellezza.

Come ebbe a scrivere G.K. Chesterton: “Il mondo non perirà certo per mancanza di meraviglie, piuttosto per mancanza di meraviglia”. E’ proprio questa “meraviglia”, questa bellezza che è necessario custodire e conservare con straordinaria cura. Anche attraverso le meraviglie dell’arte sacra la Chiesa continua a custodire la meraviglia: la meraviglia di Dio, la meraviglia che è Dio. Possa, il presente volume, contribuire a questa decisiva custodia, contribuendo così all’opera di evangelizzazione.

Scrive, infatti, Papa Francesco: “L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di rinnovato impulso a donarsi” (Evangellii Gaudium, n. 24).