Conferenza – Intervento alla presentazione del volume “Libertà è amore”

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Conferenza – Intervento alla presentazione del volume “Libertà è amore”

Conferenza – Intervento alla presentazione del volume “Libertà è amore”

La libertà è amore

Genova, Casa Madre Suore Ravasco

Sono davvero dispiaciuto di non essere presente tra voi questa sera. Il dispiacere personale aumenta al pensiero di avere procurato disagio alle carissime Suore Ravasco, che con tanto zelo si sono adoperate per preparare questo incontro in occasione della presentazione del libro “La libertà è amore”. Sono certo della loro amabile comprensione e Le saluto con affetto riconoscente, a cominciare dalla carissima Madre Maria Grazia.

Come ormai sapete, motivi del tutto indipendenti dalla mia volontà e legati al mio attuale ministero, non mi hanno consentito di lasciare Roma per venire, se pure brevemente, nella nostra amata Città e Diocesi. Proprio pensando a Genova, il mio pensiero va al mio e vostro carissimo Cardinale Arcivescovo, che tanto ringrazio per la sua presenza, che sempre sento vicino come padre premuroso del mio sacerdozio e al quale rinnovo i miei sentimenti di filiale affetto, devozione e obbedienza.

A tutti voi presenti il mio saluto cordiale e amico.

Ciò di cui intendo, brevemente, farvi partecipi è una personale testimonianza. Per me, infatti, dedicarmi alla redazione della biografia della Beata Eugenia Ravasco è stata un’esperienza di fede, una via per entrare in più stretta relazione con una grande donna di Dio, capace di ridestare intensi desideri di santità. Ne ho ricavato un beneficio spirituale, ritrovando nella Fondatrice delle Figlie dei Sacri Cuori una vera amica dell’anima. Non oso dire nulla in merito al libro di cui sono l’autore. Solo esprimo dal profondo del cuore il desiderio che possa essere un piccolo strumento, utile per avvicinare questa bellissima figura di religiosa genovese, capace di suscitare attrazione per la bellezza di una vita di fede vissuta secondo la “misura alta” della perfezione evangelica.

Della testimonianza che intendo dare fanno, poi, parte tre dati, a mio modo di vedere emergenti nella vita della Beata Eugenia.

 

Una donna innamorata del Signore
La Beata Eugenia ha vissuto l’esperienza della fede con la radicalità di un amore che l’ha coinvolta totalmente. Per Lei il Signore è stato Qualcuno da amare con tutta se stessa e dal quale si è sentita amare senza misura.

A volte, per noi, la vita della fede rischia di limitarsi a una relazione un po’ astratta con un ideale di vita, un sistema dottrinale, un insieme di norme di comportamento. Il cristianesimo è senza dubbio anche tutto questo. Ma, prima e soprattutto, il cristianesimo è una Persona viva, il Signore Gesù risorto da morte, che ha un volto da contemplare, un cuore da amare, una vita da condividere. Tutto questo per Madre Eugenia è stato una realtà quotidiana. E ha trovato un’espressione privilegiata nella preghiera che, per Lei, era un vero “tu per tu” con il mistero di Dio.

L’idea di dare al testo l’andamento del racconto autobiografico da parte della stessa Ravasco, racconto che sovente si trasforma in colloquio personale con Dio, risponde al desiderio di mettere in luce proprio questo dato caratteristico della sua vita interiore.

 

Una grande educatrice
Si potrebbe dire che nella vita della Beata Eugenia tutto è diventato educazione. Il dono educativo di cui il Signore l’aveva arricchita è stato lo stesso grande dono che Ella ha riversato su quanti hanno avuto la grazia di avvicinarla, a cominciare dai giovani e dalla sue suore. Dicevo che tutto in Lei è diventato educazione, in quanto la Ravasco ha educato con la parola, con l’esempio della vita, con le opere a cui si è dedicata, con ogni espressione del suo stesso essere.

In un tempo nel quale con ragione si parla di “emergenza educativa” la Beata Eugenia rivela la sua straordinaria attualità. Anche perché alla base delle sue doti educative stava un cuore innamorato dell’autentico bene del prossimo. Non è proprio l’amore vero il segreto di ogni autentica educazione? Come diceva don Bosco, che la Ravasco ebbe modo di conoscere personalmente, “l’educazione è cosa del cuore”.

 

Una santa genovese
Quando affermo che leggendo la vita di Madre Eugenia ci si ritrova davanti a una santa genovese, non intendo affermare soltanto un dato anagrafico. Intendo piuttosto mettere in rilievo un tratto tipico della sua santità: appunto la genovesità. Personalmente, sono sempre tanto affascinato da questo elemento tipico della nostra terra, che lascia traccia di sé anche nell’esperienza più alta della fede. E’ un elemento che accomuna la Ravasco ad altri nostri santi. Si pensi a Virginia Bracelli, Maria Repetto, Francesco Maria da Camporosso…

Ma a che cosa mi riferisco?
Mi riferisco alla serietà e alla concretezza, quali tratti distintivi della nostra appartenenza a questa bellissima terra e che risplendono, quasi trasfigurati, anche sul volto dei nostri santi. La Beata Eugenia è stata una donna seria, di quella serietà che porta fino in fondo con determinazione, anche attraverso le inevitabili difficoltà della vita e l’umiltà del nascondimento quotidiano, le grandi opere. La Beata Eugenia è stata una donna concreta, di quella concretezza che non è mancanza di fantasia, ma che dona alla fantasia il sicuro ancoraggio alla realtà, la capacità di intuire i veri bisogni dell’uomo, trovandovi soluzioni attuali e adeguate.

Di Eugenia Ravasco, ne sono consapevole, bisognerebbe dire di più. Quanto a me, oggi, mi pare sufficiente così. Il resto speriamo che possa essere comunicato dal libro.

Non mi resta che rinnovare il mio più cordiale saluto a tutti, con affetto grande. Ogni giorno siete nelle mie preghiere. Anche io, davvero, mi raccomando alle vostre.