Meditazione – Via Crucis
Si dice che la Via Crucis, la Via della Croce, è un pio esercizio, espressione cioè della pietà popolare; ed è un modo molto bello di pregare e ripercorrere la passione e la morte di Gesù, di entrare dentro, con il ricordo, nel grande amore del Signore per noi. Però… c’è un però importante che non possiamo dimenticare. Perché se la Via della Croce, così come la viviamo nella Via Crucis, è importante, ma è un ricordo, una memoria di qualcosa che è avvenuto tanti anni fa, la stessa Via della Croce abbiamo l’opportunità di viverla direttamente, incontrando dal vivo colui che patisce e muore per noi nell’Eucaristia.
La Via Crucis, allora, non può che essere per noi che la viviamo una Via all’Eucaristia. Vale a dire: se davvero ripercorriamo bene e con frutto la Via della Croce, avvertiamo l’esigenza crescente di vivere l’Eucaristia, perché l’opera mirabile del Signore per noi, che ricordiamo nella Via Crucis, l’Eucaristia ce la fa vivere. Vivere! Per capirsi, la Via Crucis è come un libro, nel quale rileggiamo le tappe della passione, una memoria; l’Eucaristia è la realtà, è la realtà perché nell’Eucaristia la passione del Signore si rende presente a noi, perché nell’Eucaristia, sacramento mirabile dell’amore di Dio, la Via della Croce diventa presente a noi, al nostro tempo, alla nostra storia, alle nostre giornate, alla nostra vita. Non è più soltanto una memoria, usando un termine che usano i teologi, è un memoriale, cioè si rende presente ora, adesso. E noi non soltanto la ricordiamo ma la viviamo.
Ecco perché la Via della Croce, che è un momento importante della nostra preghiera personale e comunitaria, quando è vissuta bene non può che farci desiderare sempre di più di partecipare all’Eucaristia, dove l’amore del Signore lo tocchiamo con mano, dove Lui, risorto da morte, è vivo con i segni della sua passione, dove la croce non è soltanto un ricordo antico, ma una realtà presente alla quale prendiamo parte. Se sul calvario, partecipando alla Via Crucis, torniamo semplicemente con il nostro ricordo, nella Messa il calvario si rende presente per noi oggi, adesso.
Il Signore è qui. Ecco perché ogni volta che partecipiamo alla Via della Croce, dovremmo sentire dentro di noi una spinta crescente a rendere l’Eucaristia il centro e il cuore della nostra vita.
Desidero ripetere qualcosa che, di tanto in tanto, dico: com’è possibile non sentire il desiderio di partecipare all’Eucaristia tutte le volte che si può? Com’è possibile non sentire questo desiderio, se percorrendo la Via della Croce rimaniamo toccati in profondità, commossi, emozionati per il fatto che Dio soffre, patisce, muore per noi e per la nostra salvezza? Se il nostro commuoverci è vero, autentico, se la nostra sorpresa è vera e autentica, com’è possibile, poi, non fare di tutto per partecipare a quell’Eucaristia che è il rinnovarsi della passione, della Croce, della morte del Signore per noi?
Quando ci soffermiamo su questo pensiero, riflettiamo: in tante regioni del mondo, e neppure così distanti da noi, ci sono uomini e donne, nostri fratelli e nostre sorelle, che per partecipare alla Messa fanno chilometri, rischiano la propria incolumità, anzi, mettono a rischio la vita. Come questo dovrebbe farci vergognare del fatto che noi, per partecipare alla Messa, abbiamo bisogno di un orario particolare, perché tutto il resto viene prima, e poi, forse, c’è la Messa! Abbiamo bisogno che sia vicino a casa, che ci sia posteggio per la macchina perché, altrimenti, come si fa a spostarsi? Abbiamo bisogno di tutte le comodità possibili, quando ci sono fratelli e sorelle che, avendo capito davvero che cosa è la Messa, fanno chilometri, camminano a lungo, non hanno timore di affrontare pericoli, difficoltà per partecipare alla Messa. Essi sanno che lì, loro incontrano il Signore vivo, che di nuovo offre la vita per loro, cioè per noi!
Quale esame di coscienza questa sera! Noi sacerdoti per primi: come celebriamo l’Eucaristia? È, davvero, il cuore e il centro della nostra giornata? È per noi l’incontro insostituibile da cui parte tutto nella nostra vita e nel nostro ministero? E si vede che in quel tempo dell’Eucaristia noi ci incontriamo con il Signore che è vivo? Lo si vede sui nostri volti, nelle nostre parole, nel modo in cui preghiamo?
E quale esame di coscienza per tutti noi! Quale centralità ha l’Eucaristia nella nostra vita? Questa sera, il ripercorrere la Via della Croce ci aiuta a sostare pensosi, riflessivi su questa verità che è tanto importante.
Chiediamo la grazia che la Via Crucis, che abbiamo vissuto questa sera e ogni volta che la vivremo, sia per noi l’occasione di ravvivare, intensificare, rendere più forte, più vivo il desiderio dell’Eucaristia, che è il sacramento del mirabile amore di Dio per noi, il tempo e il luogo nel quale Lui, il Signore risorto da morte, con i segni della passione, rivive con noi e per noi il sacrificio della sua vita che è la nostra salvezza.
Chiediamo questa grazia e affidiamo la nostra preghiera al Padre Nostro dicendolo insieme.
Trascrizione da registrazione audio