Meditazione – Misteri luminosi (schema 2)

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Meditazione – Misteri luminosi (schema 2)

Meditazione – Misteri luminosi (schema 2)

 

1. Il Battesimo nel Giordano
Lasciamoci avvolgere dalla luce del mistero del Signore. Egli è stato appena battezzato da Giovanni. I cieli si aprono; lo Spirito Santo, in forma di colomba, scende sopra di Lui; il Padre fa sentire la propria voce di compiacimento, con cui consegna all’umanità di ogni tempo il Suo Figlio, il Salvatore desiderato e atteso.
Ascoltiamo la Parola che illumina il mistero del Battesimo di Gesù: “Si aprirono i cieli”. Questo Battesimo riguarda Gesù, certamente. Ancora una volta in un gesto si rivela il volto, il Suo: Egli vuole scendere con noi nelle profondità della nostra miseria per risollevarci alle altezze di Dio. Si immerge nelle acque del Giordano per portarci con sé in salvo sulla terra della vera libertà e della vera gioia. Gesù è la Misericordia che riscatta ogni nostra miseria. E’ chiaro, pertanto, che questo Battesimo riguarda anche noi. I cieli aperti e la voce del Padre illustrano la più consolante delle verità: finalmente il Paradiso è ridiventato accessibile agli uomini. Il giardino di Dio non è più sigillato. Uno squarcio nel cielo annuncia i giorni della salvezza. E’ di nuovo possibile una storia di amore con Dio.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Tu, che sei la prima dei salvati e aurora del mondo su cui di nuovo si affaccia il Cielo di Dio, aiutaci a non dimenticare mai che per ognuno vale la splendida parola del Padre: “Questi è il figlio mio, l’amato”. Ricordaci sempre la nostra più vera identità: “amati da Dio”

2. Le nozze di Cana
Lasciamoci avvolgere dalla luce del mistero del Signore. Egli è tra gli invitati alle nozze di Cana. Con Lui è Sua madre, Maria. L’improvvisa mancanza del vino è il segno di una festa di nozze incompiuta, rattristata senza rimedio. Nessuno può scongiurare il peggio. Solo Gesù può salvare la festa.
Ascoltiamo la Parola che illumina il mistero delle nozze di Cana: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Maria ha capito. Nessuno può porre rimedio a quella mancanza di vino. L’amore infranto tra Dio e l’umanità, di cui quel vino mancante è segno e rimando, può essere portato a nuova vita solo da Gesù. Egli è l’Alleanza definitiva e piena tra Dio e noi. Egli è l’arcobaleno dell’amicizia ritrovata per sempre tra il mondo di Dio e il mondo degli uomini. Egli l’arco della pace che rende possibile il banchetto di nozze tra il cuore di Dio e il cuore dell’uomo.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Tu, che hai sperimentato la gioia dell’amore nuziale con il tuo Signore, aiutaci a non cercare altrove la pienezza del cuore e della vita. Solo in Dio può riposare la nostra anima. Solo in Gesù alla festa di nozze della vita il vino non viene a mancare e il talamo dell’incontro non riserva alcuna amarezza.

3. L’annuncio del Regno di Dio
Lasciamoci avvolgere dalla luce del mistero del Signore. Giovanni è stato arrestato: la sua missione di precursore sta per compiersi con il dono della vita. E’ il tempo di Gesù. Ha inizio l’annuncio del Regno di Dio. Il cuore di Gesù arde di amore per la salvezza del mondo. Non è possibile perdere tempo in cose vane.
Ascoltiamo la Parola che illumina il mistero dell’annuncio del Regno di Dio: “Credete nel vangelo”. Gesù invita alla conversione perché quando si annuncia Dio e la Sua presenza di amore nel mondo l’uomo deve cambiare vita. Per accogliere Dio è sempre necessario convertirsi. La conversione, nell’annuncio di Gesù, ha un contenuto preciso: credere nel vangelo. Non basta credere al Vangelo. Bisogna anche credere nel Vangelo: lasciarsi coinvolgere davvero da quella parola che viene da Dio; permettere a quella parola di piantarsi nel cuore; farle spazio perché conquisti ogni spazio della vita; amarla come si ama la propria vita, anzi ancora di più nella disponibilità a morire per lei, spada affilata che taglia e toglie quanto non appartiene a Dio.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Tu, che hai creduto nel vangelo al punto da affidare per intero la tua vita al Signore, senza alcuna condizione e immediata prontezza, aiutaci ad avere fiducia nella parola che Dio ci rivolge; aiutaci a credere che il Vangelo, se accolto e vissuto fedelmente, è il segreto della vera riuscita della nostra umanità.

4. La Trasfigurazione
Lasciamoci avvolgere dalla luce del mistero del Signore. Gesù prende con sé alcuni tra gli apostoli e si reca su un monte alto. Lì si trasfigura, assumendo un aspetto sfolgorante, che già anticipa la gloria del Cielo. Egli brillò come il sole, anche a ricordare che Lui solo è il Sole della vita, la Luce del mondo.
Ascoltiamo la Parola che illumina il mistero della Trasfigurazione: “Le sue vesti divennero candide come la luce”. La nostra memoria biblica ci fa immediatamente pensare alla veste candida dei santi di cui parla l’Apocalisse. Quella veste è il segno della vita nuova, non soltanto accolta nel pellegrinaggio terreno, ma anche indossata per sempre nella patria del Cielo. Il giorno del nostro Battesimo abbiamo ricevuto la veste candida: significava la vita di Gesù in noi, l’assenza di ogni macchia di peccato. Ed eravamo stati invitati a mantenerla luminosa e pura ogni giorno della vita. Purezza, candore: non bisogna avere paura di queste parole, né tanto meno di ciò che significano per noi. Se siamo rivestiti di Cristo non possiamo che essere puri e candidi.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Tu, che sei la più bella tra tutte le donne, perché la tutta pura, aiutaci a mantenere vivo il desiderio di rimanere fedeli alla nostra veste candida. Allontana da noi tutto ciò che può macchiare la nostra vita. Alimenta in noi l’amore per ciò che è bello, luminoso, candido: Gesù in noi.

5. L’Eucaristia
Lasciamoci avvolgere dalla luce del mistero del Signore. Gesù è a tavola con i suoi apostoli. Insieme celebrano la Pasqua. In quel contesto, il Signore prende il pane, poi il vino: benedice e pronuncia le parole che rimarranno per sempre eco del Suo amore fedele fino alla fine, fino al dono della vita, richiamo bellissimo della Sua presenza fino alla fine del mondo.
Ascoltiamo la Parola che illumina il mistero dell’Eucaristia: “Prendete, mangiate”. Gesù si lascia mangiare da noi. Non solo per essere, nel cammino della vita, nutrimento indispensabile per portare a termine felicemente il cammino, ma anche per trasformare sempre più in Lui la nostra esistenza. Quel corpo e quel sangue di cui ci nutriamo realizzano la nostra progressiva incorporazione a Gesù. E diviene possibile dire: “Per me vivere è Cristo”, “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. Questa è la vita cristiana: Vivere Cristo. Perché Cristo è tutto per noi.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Tu, che sei la Madre, continua in noi la tua materna cura, perché il tuo divin Figlio cresca giorno dopo giorno nella nostra vita, e così si possa realizzare in noi quasi una nuova incarnazione. Il mistero del Natale è il nostro felice destino.