Omelia – Santa Messa della Notte nel Natale del Signore

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Omelia – Santa Messa della Notte nel Natale del Signore

Omelia – Santa Messa della Notte nel Natale del Signore

Omelia – Santa Messa della Notte nel Natale del Signore

“Oggi è nato per noi il Salvatore”. È questo l’annuncio stupendo che è risuonato questa sera, qui, in mezzo a noi. E che risuona in ogni parte del mondo. Oggi è nato per noi il Salvatore.

Qual è il motivo della gioia e della luce che caratterizzano le nostre giornate in questo tempo dell’anno? Qual è il motivo per cui le parole “gioia” e “luce” sono ritornate tante volte nella parola di Dio che abbiamo ascoltato? Qual è il motivo? Oggi è nato per noi il Salvatore, che è Cristo Signore.

Perché le nostre strade si colorano di luci? Perché le nostre case si colorano di luci? Perché attorno a noi è un lampeggiare di luci? E perché siamo nella gioia, una gioia tutta particolare che tocca e prende il cuore? Perché? Perché oggi è nato per noi il Salvatore.

Non tutti forse lo sanno, quelli che pongono le luci per le strade, nelle piazze e nelle case. Non tutti sono forse consapevoli del perché una gioia del tutto singolare tocca il cuore e avvolge la vita in questo tempo. Il perché c’è ed è uno solo: oggi è nato per noi il Salvatore. Il motivo della gioia e della luce che caratterizza queste nostre giornate e che caratterizza in particolare questa notte è che Gesù è nato per noi e tra noi, e che Dio ha voluto venire qui, per salvare la nostra povera vita.

Non dimentichiamo di far risuonare nel nostro cuore questo annuncio, che raggiunge i confini della terra e che attraversa i tempi della storia. Oggi è nato per noi; anzi, lo dobbiamo e possiamo dire: oggi è nato per me, il Salvatore! Oggi io sono salvato, per questo tutto deve brillare di luce! E per questo tutto deve essere colmo di gioia, perché la salvezza è venuta tra noi, il Salvatore è venuto tra noi, il Salvatore ha toccato la vita di ciascuno di noi e l’ha resa diversa e nuova.

Ci avviciniamo a questo Bambino che all’inizio della Messa abbiamo svelato e abbiamo incensato, con devozione, con venerazione, con gioia e con stupore.

Ascoltiamo che cosa ha da dirci, per capire in che senso Lui è la nostra salvezza, per capire il motivo per cui stasera la luce la gioia caratterizzano la nostra vita. Ascoltiamo che cosa ha da dirci, per entrare questa realtà, così bella, che sta al cuore, al centro della nostra esistenza.

Una prima parola Egli dice a noi: “Tu sei amato”. Potrebbe apparire ovvia, questa espressione, ma non lo è. Lo sa chi nella vita non conosce l’amore. Lo sa chi, e siamo tutti, nella vita conosce l’amore, ma non riesce mai ad afferrarlo fino in fondo.

“Tu sei amato”: è Dio che lo dice a noi, e se ce lo dice Lui questo amore è vero, questo amore è fedele, questo amore è per sempre, questo amore è infinito ed eterno. E così capiamo che questa parola è una parola che ci salva, perché noi siamo perduti quando non siamo amati.

Tutti siamo bisognosi di amore, tutti! Tutti cerchiamo quell’amore che solo quel Bambino è capace di dare: un amore che non conosce tramonto, un amore che è fedele fino alla fine, un amore che ha le caratteristiche dell’eternità. Questa sera la luce si accende nel cuore e la gioia conquista il cuore perché quel Bambino dice a ciascuno “Tu sei amato, da me, da Dio, e sul serio”!

Una seconda parola, dice questo Bambino: “Tu hai la mia vita, d’ora in avanti, perché io te la dono, te la consegno. Faccio in modo che sia la tua”. La sua vita è la vita di Dio e a noi è data la vita di Dio! Questa è la grazia! Una parola che abbiamo imparato da bambini e che, forse, abbiamo dimenticato nel suo significato bellissimo: la grazia! La vita che Dio ci dona, la sua!

Questa sera il Bambino lo dice: “Tu hai la mia vita. Una vita che è vittoriosa sul peccato che ti affligge ogni giorno, e sulla morte che è il grande dramma della tua esistenza. Io ti dono la mia vita che è vittoria e sul peccato e sulla morte. La mia vita”.

Ascoltiamo, allora, questa parola: “Tu hai la mia vita”. Che cosa ci può essere di più bello, se non condividere la vita stessa di Dio? Che cosa ci può essere di più esaltante se non condividere questa sua vita, che è una vita senza peccato, che è una vita che supera la morte, che è una vita bella, perché piena, davvero piena, perché vita di Dio in noi?

Siamo nella luce e siamo nella gioia non soltanto perché questo Bambino dice a ciascuno “Tu sei amato”, ma anche perché a ciascuno dice “Tu hai la mia vita, la vita stessa di Dio”.

Tutti noi siamo cercatori di vita, ma sappiamo, per esperienza, che la nostra vita è macchiata dal male e questo ci distrugge, ci turba interiormente. Sappiamo che questa vita ci sfugge di mano perché dobbiamo abbandonarla, giorno dopo giorno. E Lui ci dona la sua, che sconfigge il peccato e vince la morte e sa di eternità.

C’è ancora una terza parola che questo Bambino ci dice in questa notte: non solo “tu sei”, non solo “tu hai”, ma anche “tu puoi”! Che cosa? Avere una vita diversa. Questo Bambino non è venuto a dirci “tu devi”, non è venuto a imporci dei pesi nuovi, delle fatiche in più: ne abbiamo già tante. Quale sarebbe la novità entusiasmante del Natale se risuonasse la parola “Tu devi, tu devi, tu devi”? No! Il Bambino di Betlemme è venuto a dirmi “Tu puoi”!

“Tu puoi vivere una vita diversa. Tu puoi vivere una vita senza il peccato. Tu puoi vincere la morte. Tu puoi avere una vita davvero piena in tutta la tua umanità. Tu puoi vivere nella luce di quella verità che ogni giorno cerchi. Tu puoi vivere nella giustizia, nella pace e nella bellezza. Tu puoi! Perché io ti do la possibilità”. È per questo che quel Bambino è Salvatore, perché mi dice “Tu sei amato”, “Tu hai la mia vita”, “Tu puoi vivere in modo diverso perché io sono con te, al tuo fianco, la tua forza, la tua nuova realtà”.

A Natale, non dimentichiamolo mai, noi non ascoltiamo parole che indicano dei pesi. Questo non sarebbe il Natale. A Natale non risuona un annuncio che ci invita a portare dei pesi. È un annuncio di gioia che ci invita ad accogliere i doni, il dono più grande che sia mai possibile accogliere: Lui! Questo Santo Bambino che è Dio e che viene a dirmi “Tu sei amato”, “Tu hai la mia vita”, “Tu puoi, d’ora in avanti, vivere una vita diversa: la santità, che è la pienezza della vita dell’uomo”.

Non dimentichiamo, allora, queste tre parole. Tre parole di salvezza, che ci comunicano luce e ci comunicano gioia, quelle vere. Ricordiamole. “Tu sei, tu hai, tu puoi”. Sono le sue tre parole. Sono i suoi tre doni che in sintesi ritroviamo in quell’annuncio che squarcia le tenebre di questa notte. Oggi è nato per noi, è nato per te, è nato per me, il Salvatore.