Omelia – Santa Messa nella festa di san Luigi Versiglia

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Omelia – Santa Messa nella festa di san Luigi Versiglia

Omelia – Santa Messa nella VII Domenica del T.O.

Festa di san Luigi Versiglia

 La Chiesa, nella sua preghiera di oggi, che è anche la nostra, ci ha fatto chiedere al Signore di poter conoscere sempre meglio la Sua volontà e di saperla attuare nelle parole e nelle opere.

È quanto desideriamo davvero per noi: conoscere un po’ di più la volontà di Dio sulla nostra vita e, dopo averla conosciuta, riuscire a praticarla e ad attuarla un po’ di più, con le nostre parole e con le nostre opere. Mettiamoci in ascolto allora di quella Parola che il Signore ci ha rivolto e nella quale ci è stato dato di capire meglio la Sua volontà su di noi. Nello stesso tempo ci mettiamo in ascolto della vita di San Luigi Versiglia, perché anche questa vita, con il suo esempio, ci parla della volontà di Dio su di noi.

La centralità di Cristo.

Abbiamo ascoltato l’apostolo Paolo che, nella sua Lettera alla comunità cristiana di Corinto, presenta il rapporto tra l’uomo vecchio, Adamo, e l’uomo nuovo, Gesù.

Tra l’uomo vecchio, che è stato tratto dalla terra e l’uomo nuovo, che viene dal cielo.

Noi siamo l’Adamo, l’uomo vecchio, tratto dalla terra, ma siamo chiamati a divenire sempre di più, Cristo, l’uomo nuovo, disceso dal cielo. Questa è la nostra chiamata, questo è il centro della nostra vita, questo è il cuore di ciò che siamo. Cristo al centro: questa è la volontà di Dio su di noi.

Tante volte si sente parlare di uomo nuovo, di mondo nuovo. In realtà l’unico uomo nuovo è Gesù. E l’unico mondo nuovo è quello che nasce dalla Sua vita e dalla Sua parola di verità. Ogni altra novità nasce già vecchia, ed è destinata ad avere rughe sempre più profonde. L’unica vera novità, per l’uomo e per il mondo, è il Signore Gesù. Dio vuole questo per noi: Cristo al centro della vita, perché sia rinnovata la nostra vita. E in questo modo quella del mondo. Perché solo in Lui, risorto da morte e Salvatore, l’uomo diventa “celeste” e il mondo è migliore; l’uomo è salvato e con lui anche il mondo.

San Luigi Versiglia ha capito questo fin da ragazzo, quando ha incontrato il Signore e ne è rimasto affascinato e rapito, mettendolo al centro della sua vita, facendolo diventare il tutto per lui e coltivando, a iniziare dalla giovane età, il desiderio di andare fino agli estremi confini della terra, per portare il Signore, l’Uomo nuovo, principio di un mondo nuovo.

Quanto bene ha fatto san Luigi Versiglia! Quante opere di carità ha lasciato! Quanto amore ha sparso! Perché ha portato Gesù, perché ha parlato di Gesù, perché ha amato con il cuore di Gesù.

Lui è stato l’uomo rinnovato da Cristo. In Lui ha rinnovato quella gente, quei popoli, quello spazio di terra in cui il Signore lo ha chiamato ad andare.

Ecco la volontà di Dio per noi: Gesù Cristo al centro della nostra vita.

Rimaniamo in ascolto di questa Parola, e chiediamo la grazia di poterla attuare nelle parole e nelle opere, perché Gesù sia al centro delle nostre parole e delle nostre opere, perché Gesù sia sempre al centro di noi, di tutto, di ciò che siamo e di ciò che viviamo.

Il coraggio della fede e dell’adesione alla volontà di Dio.

Abbiamo ascoltato un episodio della storia di Davide. Davide è odiato da Saul, il re lo teme perché vede che è popolare presso la sua gente, vede che è vittorioso in guerra, è geloso di lui e del suo successo, e vuole ucciderlo.

Davide scappa, si difende. A un certo punto ha una possibilità: quella di eliminare il suo nemico, ma non lo fa, perché sa che quella non è la volontà di Dio. Accetta la possibilità di essere a sua volta ucciso, accetta la possibilità di essere annientato, ma non va contro la volontà di Dio.

È il coraggio della sua fede, di aderire comunque la volontà di Dio su di lui.

San Luigi Versiglia ha vissuto così. Nell’ultimo tratto della sua vita ha voluto a tutti i costi raggiungere una comunità cristiana nella quale per lungo tempo, per tanti motivi, non era più riuscito a recarsi.  Sapeva che il viaggio era lungo e pericoloso, e che avrebbe messo a rischio la sua vita, ma non si è tirato indietro. Quella era la volontà di Dio per lui. L’ha abbracciata e l’ha vissuta con coraggio. È stato coraggioso nella fede, è stato audace e intrepido nell’accogliere e abbracciare la volontà di Dio su di lui.

Ecco, la volontà di Dio su di noi: che con coraggio viviamo l’avventura della fede, che con coraggio abbracciamo la Sua volontà sulla nostra vita, che non ci tiriamo mai indietro, quando capiamo che il Signore ci chiama, anche se può essere umanamente faticoso, difficile, impervio.

Chiediamo la grazia di abbracciare sempre la volontà di Dio, di attuarla sempre, nelle nostre parole, nelle nostre opere, con tutta la nostra vita.

Amare sino alla fine.

Abbiamo ascoltato la pagina del Vangelo. Gesù lascia la “carta d’identità” del discepolo: è colui che ama sino alla fine, cioè ama senza misura.

«Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male». È l’amore sino alla fine, l’amore senza misura.

È la carità, perché è l’amore stesso del cuore del Signore che vive e opera nel nostro cuore e attraverso il nostro cuore.

San Luigi Versiglia ha vissuto l’amore sino alla fine.  Quando ha incontrato il gruppo dei pirati che lo hanno fermato lungo il pericoloso viaggio che lo conduceva verso la missione, ha amato sino alla fine. Con la propria vita ha salvato quella di alcune giovani catechiste, che erano in missione come lui. Ha amato sino alla fine perché ha perdonato i suoi persecutori, perché è stato pronto a versare il sangue pur di rimanere fedele al suo Signore. Ha amato sino alla fine perché ha amato con la carità del cuore di Cristo.

Questa anche è la volontà di Dio per noi: di amare sino alla fine, senza misura, come il Vangelo ci ricorda, come San Luigi Versiglia ci testimonia.

Chiediamo la grazia di poter amare così, con le parole, con le opere, con tutta la nostra vita.

Abbiamo iniziato pregando e chiedendo che il Signore ci rivelasse almeno qualcosa della Sua volontà su di noi. Ecco la Sua volontà: che Cristo Gesù sia al centro di tutto, che viviamo con coraggio la fede e l’adesione alla volontà di Dio, che amiamo sino alla fine, senza misura, nella concretezza della vita.

Chiediamo al Signore, con tutto il cuore, di saper vivere questa volontà e viverla sempre meglio e sempre di più.

Un grande missionario, precedente a San Luigi, San Francesco Saverio, mentre era in cammino verso le Indie, nei momenti più difficili della sua missione, quando una stanchezza mortale lo assaliva, diceva a sé stesso, pregando: «Più in là, ancora più in là, ancora più in là».

Non voleva fermarsi, voleva andare oltre, ancora più in là, non soltanto dal punto di vista geografico, ma anche e soprattutto col cuore.

Noi questa sera, ascoltando la Parola di Dio e osservando la testimonianza di vita di San Luigi, diciamo, pregando: «Signore, ancora più in là nell’abbracciare la tua volontà, ancora oltre nel camminare dietro di te, ancora più in là nella nostra adesione a te che ci chiami. Ancora più in là».

Quando i pirati, ispirati dall’ideologia bolscevica, videro le croci in mano ai missionari, dissero con odio: «Perché amate queste croci? Noi le detestiamo». Perché amavano quelle croci? Perché su quelle croci c’era Gesù, il centro di tutto. Perché a partire da quelle croci vivevano il coraggio della fede e dell’adesione alla volontà di Dio. Perché quelle croci erano la sorgente del loro amore senza misura.

Per quale motivo a chi parte missionario si consegna il Crocifisso? Perché ha al centro del suo cuore Cristo, vive il coraggio della fede e ama fino alla fine, senza misura.

Così possa essere anche per noi. E se qualcuno dovesse mai chiederci: «Perché ami la croce? Perché ami il Crocifisso?», la risposta possa essere sempre: «Perché in Cristo è il tutto della mia vita, la bellezza della mia vita. E tu che detesti il Crocifisso e lo allontani da te, perdi te stesso, perdi la vita, smarrisci il cammino dell’esistenza». Nel cuore non possiamo non coltivare una grande passione, come ha fatto San Luigi Versiglia: che il Crocifisso non sia soltanto per noi, ma sia per tutti.

Questo è il cuore e l’anelito missionario: che Cristo crocifisso sia il Salvatore di tutti, sorgente di un’umanità nuova per tutti, principio di un mondo nuovo per tutti.

San Luigi Versiglia, prega per noi, perché questo anelito missionario animi sempre la nostra fede.