Parola della Domenica “Io sono il Signore…”

Home / La Parola della Domenica / Parola della Domenica “Io sono il Signore…”

Parola della Domenica “Io sono il Signore…”

Parola della Domenica “Io sono il Signore…”

Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa Domenica.

Rimaniamo in ascolto della parola di Dio, così come ci viene offerta dal libro del profeta Isaia: “Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri”.

Quello dell’unicità di Dio è un tema che ritorna sovente nella Scrittura.

Il motivo? La tentazione ricorrente di abbandonare il Signore per prestare adorazione ad altre divinità. Una tale tentazione non è legata solo all’esperienza religiosa di Israele; piuttosto, è legata alla storia umana, nel suo complesso, e anche alla nostra storia personale di fede. In effetti, anche oggi come allora, può ritornare la tentazione di immaginare e costruire una divinità a propria immagine, così che risulti essere facilmente manipolabile.

Questo avviene quando si vive una “fede fai da te”.

In tal modo non siamo più in relazione con il Dio vivente, che con la Sua parola ci conduce fuori da noi stessi, perché aderiamo alla Sua volontà che salva. Ci troviamo, invece, in relazione con noi stessi, con la nostra parola, che semplicemente ci conferma nella nostra volontà, che non salva.

Vivere, pertanto, la relazione con il Signore significa trovare la Vita. Vivere la relazione con l’opera delle nostre mani, con l’idolo, significa, al contrario, rimanere nella morte. L’idolo più temibile è il nostro io.

Ora volgiamo l’attenzione alla lettera scritta da san Paolo ai Tessalonicesi: “A voi, grazia e pace”.

Quello dell’apostolo è un saluto tipicamente cristiano, che richiama il duplice dono della vita nuova in Cristo Redentore. La grazia, con la quale siamo stati liberati dal peccato e dalla morte, e siamo stati resi partecipi della vita stessa di Dio.
La pace, quale esperienza in noi della grazia ricevuta: pace con Dio, con noi stessi, con gli altri e con l’intera creazione.
In effetti, laddove Dio è accolto la pace vera si introduce come dimensione permanente della vita. Grazia e pace divengono, poi, i doni che noi chiediamo per tutti. Per tutti, infatti, desideriamo l’esperienza della fede, dell’incontro con il Signore Gesù, principio e fine della storia.

Ascoltiamo ancora un passaggio della lettera paolina: “Sappiamo bene, fratelli amati da Dio”. “Amati da Dio”. E’ questa, forse, la più bella definizione del cristiano.

In Gesù, infatti, egli si scopre amato da Dio in modo sorprendente e la sua vita si rivela come avvolta dall’Amore. Nell’Amore, ciascuno di noi è stato da sempre pensato; nell’Amore, ciascuno è accompagnato nel tempo; nell’Amore, ciascuno sa di avere l’approdo felice al termine dei giorni terreni.
“Amati da Dio”. In questa splendida consapevolezza, il cristiano cammina nella vita, ricco di gioia e testimone di una grande speranza.

Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido