“A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”. Questa parola, rivolta dal Signore ai Suoi discepoli, interroga tutti. In primo luogo, certamente, coloro che hanno ricevuto un ruolo di responsabilità nella Chiesa a servizio degli altri; ma, poi, anche ogni fedele di Cristo, in quanto arricchito del dono della fede e di tante altre grazie.
Chi ha ricevuto tanto è chiamato anche a dare tanto; il dono non è solo per chi lo riceve, ma è destinato a portare frutto a vantaggio di molti. Si legge in una biografia di san Francesco Saverio: “Forse ne usciremo e forse no – disse De Saraiva a Francesco, mentre la nave continuava a solcare le onde del mare -. Voi però non ne uscirete a meno che non smettiate di comportarvi come se foste il padre e la madre di ciascuno a bordo. Un prete – disse Francesco debolmente – è esattamente quello. Poi svenne”. Ecco che cosa significa mettere a servizio il dono ricevuto.
Diceva in una sua omelia Daniele Comboni: “Io ritorno tra voi per non cessare mai più di essere vostro. Il vostro bene sarà il mio, e le vostre pene saranno pure le mie. Io prendo a far causa comune con ciascuno di voi, e il più felice dei miei giorni sarà quello in cui potrò dare la mia vita per voi”.