Un maestro di tiro con l’arco organizzò una gara tra i suoi allievi. Nel giorno fissato, un bersaglio di legno, con al centro un cerchio rosso, fu inchiodato a un albero. Un giovane avanzò, impaziente di dimostrare la sua abilità. Afferrò l’arco e una delle frecce, poi si sistemò in posizione di tiro. “Posso tirare, maestro?”, chiese. Il maestro gli domandò: “Vedi i grandi alberi che ci circondano?”. “Sì, maestro, li vedo benissimo”. “Bene”, rispose il maestro, “torna con gli altri perché non sei ancora pronto”. Ai molti altri allievi accadde la stessa cosa. Si fece avanti il più giovane degli allievi. Tese l’arco, poi restò perfettamente immobile, gli occhi fissi davanti a lui. “Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?”, gli chiese il maestro. “No, maestro, non li vedo”. “Vedi l’albero sul quale è inchiodato il bersaglio di legno?”. “No, maestro, non lo vedo”. “Vedi almeno il bersaglio?”. “No, maestro, non lo vedo”. Il maestro domandò all’allievo: “Allora, dimmi: che cosa vedi?”. “Io vedo il cerchio rosso”, ripose il giovane. “Perfetto” replicò il maestro. “Tu puoi tirare”. La freccia solcò l’aria, sibilando leggera, e si piantò, vibrando nel centro del cerchio rosso disegnato sul bersaglio di legno.
Il Signore è il cerchio rosso, il nostro Buon Pastore. Per fare centro nella vita dobbiamo sempre tenere fisso lo sguardo su di lui.