Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa Domenica, all’inizio del tempo liturgico dell’Avvento.
Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Marco: “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate!”.
Le parole di Gesù ci introducono nel clima spirituale tipico dell’Avvento, il tempo che ci prepara al Natale. Il Signore viene a visitarci e noi siamo chiamati a vigilare, ovvero a disporci ad accoglierlo con prontezza e con gioia.
Venuta e accoglienza: ecco le due parole chiave di questa Domenica.
La venuta del Signore è certa, ma non sempre la nostra accoglienza è pronta. Come Egli è venuto a salvarci in un tempo preciso della storia, così tornerà nella gloria alla fine del mondo. Ma anche ora, al presente, Egli continua a venire, in ogni istante della nostra vita, a donarci il Suo amore.
Siamo vigilanti? Siamo pronti? Abbiamo il desiderio di accogliere Gesù?
Dice san Giovanni della Croce: “Più Dio vuol dare, più fa desiderare”.
Di conseguenza, facciamo nostro l’appello accorato dell’antico popolo, così come lo ascoltiamo nel profeta Isaia: “Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti si tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”.
Sarà proprio l’intensità del nostro desiderio a renderci vigilanti e, pertanto, capaci di aprire subito la porta, appena sentiremo il Signore bussare alle porte del nostro cuore.
San John Henry Newman ci aiuta nella meditazione: “Una domanda seria. Vigilare: cosa vuoi dire, per Cristo? Essere vigilanti. Non si tratta soltanto di credere, ma di stare in vedetta.
Sapete che cosa vuoi dire aspettare un amico, aspettare che venga quando ritarda?
Che cosa è stare in ansia per qualcosa che potrebbe accadere oppure no?
Vigilare per Cristo è qualcosa di simile.
Vigilare con Cristo è guardare avanti senza dimenticare il passato.
È non dimenticare che egli ha sofferto per noi, è smarrirci in contemplazione attratti dalla grandezza della redenzione.
È rinnovare continuamente nel proprio essere la passione e l’agonia di Cristo, è rivestire con gioia quel manto di afflizione che Cristo volle prima indossare lui e poi lasciarsi indietro salendo al cielo.
È distacco dal mondo sensibile e vita nell’invisibile, con questo movente: Cristo verrà, e verrà nel modo che ha detto. Desiderio affettuoso e riconoscente di questa seconda venuta di Cristo: questo è vigilare”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
E buona novena dell’Immacolata!
don Guido