Il profeta Abacuc si fa portavoce davanti a Dio della difficoltà che a volte l’uomo incontra nel cogliere, in fatti e situazioni difficili della vita, la traccia del passaggio del Signore e l’eco della sua voce. In effetti, soprattutto nelle circostanze dolorose e non facili della vita, facciamo tanta fatica a trovare il Signore e a leggere il suo disegno di amore su di noi. Dio ci appare distante, sordo al nostro grido e al nostro pianto, quasi indifferente alla nostra esistenza.
Eppure non è così. Ce lo ricorda il salmo responsoriale che oggi recitiamo e nel quale ripetiamo: “Ascoltate oggi la voce del Signore”. Se a volte ci pare che Dio sia distante, indifferente, sordo, muto, ciò è perché siamo incapaci di riconoscerne la presenza e di ascoltarne la parola. Per questo la nostra preghiera si innalza al Signore perché ci aiuti a essere in ascolto attento di ogni sua parola, detta anche nelle circostanze tristi e difficili della vita.
In realtà è in questione la nostra fede. Come gli apostoli nel Vangelo, anche noi rivolgiamo al Signore l’accorata invocazione: “Accresci in noi la fede!”. E’ una preghiera semplice e bellissima che va al cuore della vita cristiana. La vita cristiana, infatti, è questione di fede e di crescita nella fede. Chiediamo la grazia di crescere ogni giorno nella capacità a fidarci di Dio, a credere alla Sua parola, ad abbandonarci alla sua volontà.