Conferenza – Dalla parte del confessore e del penitente (traccia)

Home / Conferenze / Conferenza – Dalla parte del confessore e del penitente (traccia)

Conferenza – Dalla parte del confessore e del penitente (traccia)

Alcuni suggerimenti molto pratici.

(sacerdoti maltesi a Roma)

 

“Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta…Allora ritornò in sé”

L’esperienza dell’opera del demonio nella confessione: nel male compiuto dall’uomo, nel dolore che il male infligge al cuore dell’uomo, nella schiavitù inflitta dal peccato. Come è bella la parola “sciogliere”!
Quanto diceva un santo confessore: “Basta entrare in confessionale per vedere la presenza del demonio nel mondo!”.
E’ il teatro della lotta tra il bene e il male.

__________

“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”

La guarigione nel manifestare la colpa
“Quando ci assalgono i pensieri del maligno, basta che ci atteniamo alla dottrina e alle istruzioni del santi padri? E’ sufficiente che lottiamo così contro la tentazione o è meglio aprire l’anima a un padre?”: due giovani monaci, seduti su bassi sgabelli di pietra, dopo aver interrogato l’anziano stavano ora pendendo dalle sue labbra, avidi di ricevere dalle sue parole una risposta alla loro domanda.

Confuso mi gettai ai suoi piedi: “Abbi pietà di me, tu lo sai cosa mi tormenta!” Ed egli: “Lo so infatti, ma occorre che sia tu a dirmelo, se vuoi essere guarito”.

“Il primo cammino di conversione è la condanna delle nostre mancanze” (san Giovanni Crisostomo)

__________

Il cambio di confessore per la vergogna del peccato commesso
“Nel confessarsi l’uomo si accusi dei peccati più gravi e dei quali ha maggiore vergogna: perché così si viene a confondere di più il demonio e cavar maggior frutto dalla confessione” (san Filippo Neri)

Iniziare con il peccato più vergognoso: atto di grande umiltà

__________

“Quando ancora era lontano suo, padre lo vide”

Il tempo passato in confessionale non è mai sprecato
Anche quando non arrivano penitenti si sta facendo pastorale: sia perché si prega e si legge, sia perché quella presenza è un richiamo vivente e visibile della presenza misericordiosa e fedele di Dio nella vita del suo popolo (come il Santissimo nella chiesa)

“Il confessionale è il giardino dei sacerdoti” (Sant’Antonio Maria Gianelli)

__________

“gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”

Come si entra, come si sta e come si esce dal confessionale
Si entra pregando, si sta pregando, si esce pregando.
Si entra facendo penitenza, si sta facendo penitenza, si esce facendo penitenza.
La consapevolezza che Gesù vive e e opera in me.
“Amico mio, rispose il santo, ecco la mia ricetta: “Do loro una piccola penitenza e il resto lo faccio io” (santo Curato d’Ars).
“E’ Dio che fa tutto e per questo le costringe a volermi bene” (san Giovanni della Croce).
Si è lo specchio nel quale il penitente contempla il volto misericordioso di Gesù che è tale anche perché è Verità che sana e accarezza. Il penitente deve essere condotto a scoprirsi polvere ma polvere amata. I gesti del confessore.
“Perché piangete tanto, padre mio? – chiedeva un giorno un penitente inginocchiato ai suoi piedi.
Amico mio, io piango perché voi non piangete abbastanza” (Santo Curato d’Ars).
Io – dice alla giovane che trema ai suoi piedi – non lo sono; ma quanto più il confessore è santo, tanto più è soave e non si scandalizza dei peccati altrui, perché conosce meglio la misera condizione dell’uomo” (san Giovanni della Croce).

__________

“questo mio figlio era morto ed è tornato in vita era perduto ed è stato ritrovato”

La necessaria preparazione del confessore
Il Card. Ratzinger in una conferenza stampa per la presentazione del Motu proprio su alcuni aspetti del sacramento della Penitenza “Misericordia Dei” del 2002 parla dei due aspetti: il mandato del Signore (sacramentale) e l’incarico della decisione (giudiziale).
L’importanza della preparazione del confessore.
Il mio compagno che pensava al fratello medico.

__________

“E cominciarono a far festa”

Il peccato, come il perdono sono un fatto ecclesiale
Aiutare a capire come la storia di peccato e di misericordia non è una storia individuale. E’ una storia personale ma inscritta nella vita di un popolo, della Chiesa. Non ci si salva da soli, non ci si danna da soli. Il peccato e il perdono riguardano tutti.

__________

Confessione e Parola di Dio
La saggezza del confessore: nelle sue parole potrà esserci il richiamo alla parola del Signore, prima e dopo la confessione. Nella stessa penitenza il richiamo alla parola di Dio. Con attenzione ai tempi della liturgia, così che la confessione rimanga legata alla vita liturgica della Chiesa.

__________

La grazia della confessione per il confessore
Dedicare tempo alla confessione fa bene al confessore.
La persona di Gesù che vive in lui lo conduce a sé nel sacramento.
Vive l’esperienza della misericordia.
La miseria del fratello gli apre l’occhio e il cuore sulla realtà dell’umanità.
La bellezza spirituale del fratello lo edifica e lo stimola al bene.
“Se lui perché non io?”: sia sant’Agostino che sant’Ignazio.

__________

Confessione e direzione spirituale
La confessione può divenire un po’ alla volta una direzione spirituale. Abitudine alla verifica della vita e impegno nel progresso spirituale.
Aiutare a capire la distinzione tra confessione e direzione spirituale per apprezzare nella fede anche la nuda confessione dei peccati (la grandezza dell’agire di Dio al di là della parola umana).

Aiutare il penitente a confessarsi bene. Le due mancanze gravi che si commettono in confessione secondo San Francesco di Sales:

  1. Andarvi per scaricarsi e cercare sollievo più che per piacere a Dio unendosi a Lui
  2. Non manifestare lo stato reale della propria anima

Il difetto dominante. San Francesco di Sales afferma che non individuare il difetto dominante è la causa della mancanza di progresso nella vita spirituale.
La gradualità del cammino: “Soltanto con la bontà si deve cercare di infondere molto lentamente negli uomini un po’ dello spirito dell’amore per Dio, perché questo poi produrrà da solo quel che il confessore aveva in mente di fare” (san Filippo Neri).

__________

La grazia di stato nella confessione
Ma anche il cuore del pastore, che si apre a ricevere la confessione delle altrui tentazioni, potrebbe soffrire per averle ascoltate…

…Ma il pastore non deve temere, perché Dio vede tutto e a tutto è capace di provvedere…Dovrà pur esserci una misericordia per la misericordia! (san Gregorio Magno).

Il male che avviciniamo a motivo del ministero non deve mai farci paura. E’ quello che avviciniamo non a motivo del ministero che deve farci temere, perché lì manca la grazia per affrontarlo.

__________

Le urgenze dell’oggi
– Dedicare tempo alla confessione, tempo preziosissimo da rubare ad altro meno importante.
– La bellezza della confessione come incontro liberante con l’amore di Dio (la nostra responsabilità delicatissima). Nella confessione la radice di un mondo migliore.
– Celebrare il sacramento rinnovando la consapevolezza di fede di vivere nella persona di Gesù