Conferenza – Il Credo. Scuola di formazione vicariale – 8 (traccia)

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Conferenza – Il Credo. Scuola di formazione vicariale – 8 (traccia)

Scuola di formazione di base.
Il Credo.

Vicariato di Sestri Ponente

 

IL SETTIMO ARTICOLO
“Di là verrà a giudicare i vivi e i morti”

 

Premessa
Rimane un aspetto da considerare per completare il mistero di Cristo: il giudizio parte costitutiva del mistero cristiano
Gesù è anche giudice: raggiunge la persona con il suo sguardo penetrante e lo porta alla piena conoscenza della verità su se stessa davanti a Dio
Il Credo esprime così questo aspetto del mistero: “di là verrà a giudicare i vivi e i morti”

1.Un avvenimento che dà senso alla storia

  • “verrà”
    affermiamo che c’è una seconda venuta del Signore
    una seconda venuta e una seconda risalita: Gesù tornerà
    nel N.T. è chiamata “parusia”: farsi presente, rivelarsi, ritornare
    c’è un avvenimento che costituisce l’oggetto della nostra attesa
    lo aspettiamo come l’ultimo avvenimento della nostra vita e della storia
    la storia ha un senso: la storia non è un vagare senza significato, ha un termine
    il termine è l’incontro con Gesù risorto
    la speranza cristiana, lo sposo
  • da dove? “di là”
    dal cielo a cui era salito, dalla comunione con Dio
    verrà dal cielo per estendere a noi la sua partecipazione alla gloria del Padre
    “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti…Io vado a preparavi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io” (Gv 14, 2-3)
    questo è il nostro unico e vero destino: noi siamo fatti per la reciproca e definitiva presenza del Signore risorto a noi e di noi a lui
  • quando?
    non ci viene detto: in qualunque momento
    la venuta di Gesù è oggetto di speranza
    quella che ha fatto vibrare la prima comunità cristiana oggi affievolita
    “Il vigilare non è …un atteggiamento marginale della vita cristiana ma ne riassume la tensione caratteristica verso il futuro di Dio congiungendola con l’attenzione e la cura per il momento presente. Vigilare significa anzitutto vegliare, stare desti, rimanere all’erta. L’immagine più immediata è quella di chi non si lascia sorprendere dal sonno quando il pericolo incombe o un fatto straordinario ed emozionante sta per accadere. Vigilare significa badare con amore a qualcuno, custodire con ogni cura qualcosa di molto prezioso, farsi presidio di valori importanti che sono delicati e fragili. Vigilare impegna comunque a fare attenzione, a diventare perspicaci, a essere svegli nel capire ciò che accade, acuti nell’intuire la direzione degli eventi, preparati a fronteggiare l’emergenza”
    (Card. Martini)
    “nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”
    tenere sveglia la condizione di figlio
    non lasciarsi imprigionare dalle banalità quotidiane

2.Un giudizio nel rispetto della libertà e della responsabilità
Tre aspetti del giudizio, della presenza a noi del Risorto
– offerta a tutti
– dono alla libertà
– sfida alla responsabilità
La libertà dell’uomo è chiamata a scegliere: accogliere il dono o rifiutarlo
accogliere significa riconoscere la propria verità: Cristo verità dell’uomo
rifiutare significa non riconoscere questa verità
Gesù è il nostro giudizio: ora, al momento della morte, alla fine della storia  svela se l’uomo è dalla parte della verità o no
La forma del castigo come auto-esclusione dalla relazione con il Risorto
definitiva infelicità, esclusione, non senso
il vero e il giusto fuori di Gesù non possono esistere
Il giudizio rimanda a una relazione, un riconoscimento
“chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio
che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti
al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10, 32-33)
“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avete
fatto a me” (Mt 25, 40)
“i vivi e i morti”
riguarda tutti
tutti sono raggiunti dalla volontà salvifica del Signore
tutti sono sfidati nella responsabilità delle scelte

Credere nel giudizio ci impegna a considerare l’incontro con Gesù come il “caso serio” della vita
la questione delle questioni
non un cristianesimo di parole, compromesso, mediocrità, tiepidezza