Lectio Divina – Giovanni 20, 11-18 (traccia)

Home / Lectio Divina / Lectio Divina – Giovanni 20, 11-18 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 20, 11-18 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 20, 11-18 (traccia)

Gesù appare a Maria di Magdala
Suore Ravasco

Introduzione
Adorazione
Canto
Mistero del Rosario: 1° gaudioso

Lettura del testo 

Meditazione
Il testo va letto considerando un altro testo biblico: Ct 3, 1-5; 4, 16-5, 1
I due testi del Cantico presentano numerosi similitudini, soprattutto in merito al riconoscimento e al giardino come luogo dell’incontro: la nuova umanità, la nuova creazione.

Analisi di alcuni dettagli del testo, diviso in tre parti

1. Pianto di Maria e dialogo con i messaggeri

  • “Maria…stava all’esterno, vicino al sepolcro” (v. 11)
    Si sottolinea la delusione nei confronti di una tomba lasciata vuota da colui che ella cerca.
    Si indica, però, anche il rimanere all’esterno del mistero, l’incomprensione (“…non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti” v. 9)
    L’umanità e l’uomo che non capiscono il senso della vita.
  • “e piangeva” (v. 11)
    Per quattro volte, in questo brano, si ripete l’annotazione del pianto. “Voi piangerete e gemerete…Voi sarete nella tristezza (16, 20).
    E’ la reazione all’assenza dell’amato scaturisce dal “desiderio dell’amore” (San Tommaso), è il segno di una completezza che viene a mancare. La situazione dell’umanità e dell’uomo senza Dio. Maria è il segno di questa umanità e di ciascuno di noi.
  • “…vide due angeli in bianche vesti… (v. 12)
    Gli angeli richiamano i cherubini del propiziatorio sull’arca dell’alleanza (Es 25, 18-19) e manifestano che il corso di Gesù è il nuovo tempio, luogo da cui parte la nuova scala di Giacobbe che lega terra e cielo.
    Il bianco delle loro vesti è il colore della gioia e della gloria divina. Sono i testimoni e i messaggeri della risurrezione.
    Ma a Maria gli angeli non dicono nulla. Non sono un segno rivelatore, non sono una finestra aperta sul mistero.
    E’ ancora l’umanità che è rappresentata, e ciascuno di noi. Maria indica la difficoltà della prima comunità cristiana da accogliere l’annuncio della risurrezione.
  • “Donna, perché piangi?” (v. 13)
    Maria è la “Donna”, ovvero la sposa dell’alleanza.
    La domanda degli angeli è anche l’eco delle grandi domande del cuore umano. Ma Maria guarda ancora il sepolcro, è sempre immersa nel pensiero della morte e dell’assenza.

2. Incontro con Gesù

  • “…si voltò indietro e vide Gesù, in piedi” (v. 14)
    Maria percepisce una presenza alle spalle. Finalmente allontana lo sguardo dal sepolcro. Solo guardando dalla parte opposta al luogo della morte diventa possibile incontrare Gesù. Il Signore sta alle spalle, perché è sempre Lui che viene a cercarci.
    Il vedere è il verbo tipico di chi guarda a teatro uno spettacolo ed è colto dalla sorpresa.
    Lo vede in piedi perché è vivo, non è più steso nella posizione della morte.
  • “ma non sapeva che fosse Gesù” (v. 14)
    E’ l’esperienza propria di chi ascolta e guarda senza riconoscere. E’ già in relazione con il Signore, ma ancora non lo riconosce come tale e non lo sa chiamare per nome.
  • “…chi cerchi?” (v. 15)
    E’ la stessa domanda che Gesù aveva posto ai primi discepoli e che era stata all’origine della chiamata alla sequela.
    Qui siamo in presenza di una nuova storia di sequela: è la domanda della chiamata, che mette ordine nella confusione del cuore e della vita.
  • “Maria” (v. 16)
    Il riconoscimento avviene per il tramite della voce. Si pensi alla parabola del Buon Pastore. Vi è sullo sfondo anche l’immagine biblica di Dio che chiama per nome Israele (Is 43, 1: “ti ho chiamato per nome, tu sei mio”). Sant’Agostino: “Datemi un cuore che ama e comprenderà le parole di Gesù” (Sant’Agostino).
  • “Rabbunì” (v. 16)
    Significa maestro, ma è anche il termine usato dalla donna per rivolgersi familiarmente al marito. Linguaggio della sequela e nuziale.
  • “Non mi trattenere…ma va’ dai miei fratelli” (v. 17)
    La gioia dell’incontro fa scordare a Maria che la sua risposta d’amore a Gesù consiste nella donazione di amore ai fratelli. Il binomio rabbì e rabbunì che non va mai dimenticato: maestro e sposo: la nuzialità comporta la sequela, e la sequela è missione.

3. Annuncio ai discepoli

  • “Ho visto il Signore” (v. 18)
    L’annuncio non riguarda ciò che è stato letto, ma ciò che è stato vissuto, di cui si è fatto esperienza. Maria ha visto Gesù risorto.

Tempo di silenzio

Preghiera con il Salmo 56

Dalla Parola alle parole da portare nel cuore

  1. Lo smarrimento dell’umanità che è rivolta alle cose morte.
  2. Nuzialità e discepolato
  3. La testimonianza al mondo.