Lectio Divina – Giovanni 20, 19-31 (traccia)

Home / Lectio Divina / Lectio Divina – Giovanni 20, 19-31 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 20, 19-31 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 20, 19-31 (traccia)

Gesù appare ai discepoli
Suore Ravasco

Premessa e preghiera introduttiva
– Adorazione silenziosa
– Premessa alla Lectio divina

Come preparasi alla Lectio
1- La purezza del cuore: libertà da precomprensioni della Parola di Dio. Ascolto disarmato della voce di Dio. Il pericolo di sostituire le proprie parole alla Parola di Dio. San Bernardo: “Solo a un cuore purificato la Sapienza dona se stessa”.

2- Opera di decantazione
Siamo dentro un turbine di pensieri e sentimenti. Tutto questo è un impedimento all’ascolto. La pace interiore.

3- Atteggiamento di amore
Il tempo della lectio è il tempo di un incontro personale e sponsale.

Queste disposizioni sono frutto di impegno, ma anche e soprattutto grazia. Ecco perché si inizia con la preghiera. Sant’Agostino: “E’ importante e massimamente necessario pregare per comprendere le Scritture.
San Gregorio Magno: “La preghiera dispone chi legge all’obbedienza alla parola”.
Yussef Busnaya: “Dimmi, Signore, le parole di vita e di gioia attraverso la bocca e la lingua delle Scritture. Donami di ascoltarlo con orecchie interiori e rinnovate dallo Spirito”.

  • Mistero del Rosario: 1° gaudioso
  • Preghiera allo Spirito Santo

Lettura del testo

Analisi del testo
Non dimentichiamo l’originalità di San Giovanni. Vi sono evidenti richiami alle tradizioni che lo precedono, ma è offerto un racconto nuovo. Gesù compare una prima volta la sera stessa della risurrezione e poi una seconda, esattamene una settimana dopo, alla presenza di Tommaso.

La prima apparizione
Il timore dei discepoli chiusi in casa
E’ più di una semplice notizia.
L’incontro con Gesù risorto determina una trasformazione profonda, con due doni messianici:
* la gioia, promessa dallo stesso Gesù (“Ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” 16, 22)
* la pace, che è il solenne compimento della promessa: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Gv 14, 27)

Le porte chiuse
Si mette in evidenza la dimensione ormai celeste di Gesù; proprio questa nuova dimensione fa in modo che non vi sia più alcuna barriera tra Gesù e i suoi. Anche in questo caso vi è un compimento della parola di Gesù: “Vado e tornerò da voi” (Gv 14, 28).

Tre temi dominanti

  1. La missione dei discepoli
    Giovanni ha già preparato questo tema.
    Il discepolo è stato scelto da Gesù proprio per questo (“vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto” Gv 15, 16).
    Il discepolo con la sua parola deve comunicare la sua fede perché anche altri credano e si salvino (“quelli che crederanno mediante la loro parola” Gv 17, 20).
    Il rapporto stretto tra la missione di Gesù e quella dei discepoli: “come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo” Gv 17, 18).
    * Con la missione dei discepoli continua la missione di Gesù nel mondo, si rende stabile nella storia il mistero della sua incarnazione. Attraverso i discepoli il mondo incontra Gesù: questo suppone una profonda unione tra Gesù e i suoi, come quella che Gesù vive con il Padre: “come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” Gv 17, 21)
  2. Il dono dello Spirito Santo
    Principio di questa comunione tra Gesù e i suoi discepoli è lo Spirito Santo. Per dare loro lo Spirito, il Risorto è tornato. Anche qui si ha il compimento di una promessa: “Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre” (Gv 15, 26
    Lo Spirito Santo è donato mediante il “soffio”, richiamo alla creazione (“soffiò nelle sue narici un alito di vita” Gn 2, 7): si realizza una nuova creazione con il dono della vita nuova del Risorto. Si pensi anche a Ezechiele: lo spirito di Dio sulle ossa inaridite (37, 5).
    Con la vita nuova il Risorto comunica ai suoi discepoli i suoi poteri messianici: la remissione dei peccati (“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo” Gv 1, 29)
  3. Il potere di rimettere i peccati
    In tale modo è definita la missione dei discepoli nel mondo. La formulazione di Giovani è volutamente generale, perché la Chiesa in tutta la sua azione (annuncio della Parola, battesimo e sacramenti) è veicolo della salvezza in Gesù.

La seconda apparizione

  • Due annotazioni
    E’ comune anche ai sinottici il ricordo di una fede difficile cha ha stentato ad affermarsi tra dubbi e incertezze.
    Il vedere è strettamente legato al credere. Credere è vedere (misterioso).
  • Tommaso e la sua fede personale
    Dal’evangelista l’affermazione di fede di Tommaso è collocata come la conclusione di un itinerario da cui era partito. Nel prologo vi è la solenne affermazione che il Verbo era Dio; ora, sulle labbra dell’apostolo si ripropone l’affermazione della divinità di Gesù.
    La divinità è segnalata dai due termini, Signore e Dio, Jahvè ed Elohim (i due termini per indicare Dio nell’A.T.). In Tommaso si riassume tutto il percorso del Vangelo e la manifestazione progressiva di Gesù come Dio.
  • Tommaso e la fede ecclesiale
    Tommaso rappresenta anche tutta la Chiesa e la sua storia.
    Lo si capisce anche dal contesto liturgico pasquale del racconto: il giorno dopo il sabato, il primo giorno della settimana, il giorno del Signore.
    E’ la Chiesa che celebra l’Eucaristia che riafferma la sua fede nella presenza del Risorto.
    E’ interessante sottolineare come nel racconto non vi sia nessuna partenza, nessun congedo. Il Signore è tornato e resta trai suoi, nella sua Chiesa.

Tempo di silenzio

Contemplazione

  • La fedeltà di Dio alle sue promesse: è il fondamento di ogni nostra speranza: per la vita presente e per la vita futura.
  • La missione si fonda sulla nostra comunione con il Signore
  • La grande missione: la vita nuova e il perdono del peccato, la vittoria sulla morte
  • L’incontro con il Risorto e la trasformazione della vita: gioia, pace, le porte si aprono.
  • L’identità tra i Risorto e il Crocifisso: il sì del Padre alla vita di Gesù, l’uomo nuovo che si dona

Conclusione

  • Orazione conclusiva: Salmo 118
  • Una Parola per la settimana
    “Mio Signore e mio Dio”, a livello personale e nella preghiera della Chiesa
  • Padre Nostro e benedizione
  • Canto conclusivo alla SS. Vergine