Lectio Divina – Matteo 2, 1-12

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Lectio Divina – Matteo 2, 1-12

Lectio Divina – Matteo 2, 1-12

La visita dei Magi
Suore Ravasco

Premessa e preghiera introduttiva

  • Adorazione silenziosa
  • Premessa alla Lectio

Le origini della Lectio divina
Fu il monaco Guido che, nel sec. XI, sistematizzò la lectio divina o lettura orante della Parola di Dio, attraverso i quattro gradini che, salendo dalla terra, raggiunge il cielo.
Si rievoca il sogno di Giacobbe (“una scala poggiava sulla terra e la sua cima raggiugeva il cielo.
Lettura: cerca di sapere ciò che il testo dice in sé (fare silenzio, ascoltare)
Meditazione: cerco di sapere ciò che dice il testo oggi per me (assimilare, incarnare)
Preghiera: cercare di sapere ciò che il testo mi fa dire a Dio (rispondere, assumere)
Contemplazione: è la nuova luce degli occhi (praticare la Parola).

  •  Mistero del Rosario: 1° gaudioso
  • Preghiera allo Spirito Santo

Lettura del testo
Tempo di silenzio. “Dove sei, mio Dio?”; “Eccomi, il tuo servo ti ascolta”.

Analisi del testo e approfondimento

  1. Nella narrazione troviamo due centri geografici e spirituali: Gerusalemme e Betlemme.
    A Gerusalemme vi sono Erode e le autorità giudaiche; a Betlemme vi è il Bambino con la Madre. I Magi passano da Gerusalemme, ma la loro meta è Betlemme.
    Le due realtà geografiche sono caratterizzate da due diversi atteggiamenti: da una parte il turbamento e l’ostilità, dall’altra la gioia. Davanti al Bambino non si può rimanere neutrali.
    La domanda centrale del racconto (“Dove è nato il Messia”) ha una valenza spirituale: si traduce in accoglienza o rifiuto.
    La novità sconvolgente dei questa contraddizione sta nel fatto che i pagani accolgono, mentre i giudei rifiutano. A Matteo questo tema è caro: i vignaioli (21, 33 ss.), la grande cena (22, 1-14).
  2. Nella narrazione troviamo l’accostamento tra il re Erode e il re dei Giudei. Si tratta di due regalità molto differenti. La prima ha timore della seconda: ritorna il tema della paura del faraone d’Egitto che ebbe paura dei figli di Israele.
    Il titolo re dei Giudei tornerà più volte nei racconti della Passione: la regalità di Gesù, nel contesto della croce, è già ora adombrata
  3. La narrazione è inserita in un chiaro contesto messianico, che riguarda sia Israele e sia i pagani.
    Gen 49, 10
    Giacobbe parla al figlio in modo profetico: “Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui a cui esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli”
    Nm 24, 17
    La profezia di Balam che si trova al servizio del re di Moab. Gli viene chiesta una maledizione contro Israele, ma egli annuncia una benedizione per Israele: “Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicini; una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele”.
    Salmo 72, 10. 15
    “I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di saba e di Seba offrano doni…Viva e gli sia dato oro di Arabia”.
    Is 60, 6
    Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore”.
  4. L’identità dei Magi.
    Il termine mago ha diversi significati e si estende da u valore positivo a uno negativo: casta sacerdotale persiana rappresentante di una religione autentica, uomini di scienza, stregoni, imbroglioni.
    L’ambivalenza del termine è la stessa ambivalenza della dimensione religiosa come tale.
    I magi erano portatori di una conoscenza religiosa e filosofica tipica del loro ambiente.
    Il riferimento ai testi della tradizione ha determinato l’aggiunta di alcuni dettagli, quali: i cammelli e i dromedari, la loro identità regale, il colore nero segno dell’universalità, le te età dell’uomo.
    Essi rappresentano l’incamminarsi dell’umanità verso Cristo, l’attesa dello spirito umano, il movimento delle religioni e della ragione umana incontro a Cristo.
  5. La stella.
    Keplero ha calcolato che, a cavallo tra il 7 e il 6 d.C. – anno verosimile della nascita di Gesù – si è verificata una congiunzione dei pianeti Giove, Saturno e Marte. A questa congiunzione doveva essere collegata una supernova, stella debole e lontana che in seguito a un’esplosione per settimane e mesi sviluppa un’intensa luminosità.
    La stella conduce i Magi a Gerusalemme, la Scrittura a Betlemme. Creazione e Scrittura sono la Rivelazione di Dio all’uomo.

Alcune domande

  1. “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?” (2).
    Mi interrogo sulla mia ricerca: che cosa vado cercando? Sono disposto ad allontanarmi dal consueto per andare alla ricerca del Signore?
  2. “Siamo venuti ad adorarlo” (2).
    Adorare significa “portare alla bocca”, baciare, entrare in comunione di respiro; Significa anche prostrarsi, cadere sulle ginocchia con la fronte a terra in segno di umiltà. Quale amore e quale disponibilità nella mia vita di fede?
  3. Le parole profetiche: capo e pastore (6).
    Il capo a cui affidare la mia esistenza; il pastore che sa dove condurmi e del quale fidarmi. Davanti al presepe con questo atteggiamento interiore.
  4. “Entrati nella casa videro il bambino” (11).
    Con coraggio vanno fino in fondo, non restano sulla soglia. Si lasciano coinvolgere del tutto. La mia paura ela mia pigrizia nel donarmi.
  5. Aprire e offrire (11).
    Dal tenere per sé al perdere se stessi nel dono sena condizioni e ritardi.
  6. “Per un’altra strada fecero ritorno” (12).
    L’incontro con il Signore cambia la vita.

Tempo di silenzio
Contemplazione

  1. Identifichiamoci con Betlemme, la piccola città nella quale il Signore colloca la sua dimora.
  2. Identifichiamoci con i Magi, uomini che vanno decisi verso il Signore.
  3. Identifichiamoci con la stella, che guida il cammino verso Cristo nel segno della gioia.

Conclusione
Orazione conclusiva: Salmo 84
Una Parola per la settimana
“Si prostrarono e lo adorarono”
Padre Nostro e benedizione
Canto conclusivo alla SS. Vergine