Conferenza – Liturgia delle Ore (Traccia)

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Conferenza – Liturgia delle Ore (Traccia)

Propaganda Fide, 24 maggio 2012
Incontro con i Diaconi


Alcune dimensioni tipiche della Liturgia

  1. Dimensione cosmica
    Il termine corrispettivo è ricapitolazione o consacrazione.
    Il cosmo, la storia religiosa dell’umanità, ogni cuore umano si danno appuntamento.
    San Giovanni della Croce inviava i suoi religiosi nella foresta per apprendere la dimensione cosmica della preghiera liturgica.
    Impariamo la consacrazione del mondo e della nostra vita al Signore
  2. Dimensione ecclesiale
    Il termine corrispettivo è sponsalità.
    Ci ritroviamo dentro la Chiesa sposa che canta allo sposo con lo stesso suo cuore.
    Impariamo la relazione di amore sponsale che caratterizza la nostra vita, il nostro celibato.
  3. Dimensione personale
    Il termine corrispettivo è trasformazione.
    La nostra progressiva configurazione a Cristo.
    Il suo pensiero diventa il nostro, il suo cuore diventa il nostro. Cristo prega in noi e con noi. La sua voce entra nella nostra.

Elementi peculiari della Liturgia delle Ore 

  1. Il nostro lavoro
    Il primo lavoro del sacerdote: opus Dei.
    Glorificazione di Dio e santificazione degli uomini.
    Non in preparazione alla pastorale, ma pastorale essa stessa.
    “E’ per la preghiera dei cristiani che il mondo sussiste”.
    “Chi prega ha le mani sul timone della storia”.
  2. La lettura ecclesiale della Parola di Dio
    Leggiamo la Scrittura nella luce dei Padri, degli scrittori spirituali, dei santi, del magistero. Impariamo  a pensare nel “noi” della Chiesa e non in modo individualistico
  3. In compagnia del Cielo
    E’ come esperienza di ascensione. La nostra umanità, in Cristo, è già presso il Padre ed entriamo nel canto senza fine del Paradiso.
    Abbiamo la compagnia del Cielo contro ogni forma di solitudine. Siamo nel dialogo della Trinità e nel coro degli abitanti del Cielo.
    Non siamo distolti dalla terra, ma immettiamo la bellezza del Cielo nella terra della nostra vita e di coloro che ci sono affidati.
  4. L’oggettività
    Non esprimiamo noi stessi, non cerchiamo la nostra personale soddisfazione spirituale. Siamo obbligati a uscire da noi per entrare in qualche cosa che è altro da noi.
    Entriamo in parola che ci sembrano estranee e che ci obbligano a conformare noi stessi a ciò che non è atteso. Il parlare di Cristo diventa il nostro parlare. Siamo educati al disegno di Dio che ci chiede di lasciare il nostro.
  5. La preghiera continua
    La Chiesa risponde alla richiesta di Gesù, di pregare senza stancarsi mai. Come san Francesco che era diventato preghiera.
  6. La fedeltà alle Ore e la fedeltà comunque
    La fedeltà alle Ore ci educa al primato di Dio.
    La fedeltà comunque ci aiuta a sentire la necessità vitale e l’importanza della preghiera.
    La Liturgia è delle Ore perché le Ore diventino una liturgia.
  7. Preghiera sacerdotale
    Siamo davanti al Signore come sacerdoti che portano nel cuore e sulle spalle la Chiesa. Il nostro compito importantissimo.
    La orazione finale come preghiera che riassume tutto sacerdotalmente davanti al Signore.
  8. Preghiera pregata
    Dobbiamo entrarci dentro con il cuore e con la mente.
    I diversi registri della preghiera: adorazione, lode, ringraziamento, intercessione.
    Impariamo a pregare.
    Canto, parola e silenzio. I registri dell’amore.
    Il silenzio a conclusione della Liturgia delle Ore: Santa Matilde e santa Gertrude. Il silenzio di Santa Teresa dopo la Comunione. Il silenzio di San Giovanni della Croce dopo la lettura della Scrittura.
  9. La relazione con la Messa
    Preparazione e ringraziamento.
    Le lodi ci preparano ad accogliere il dono di Dio in Cristo.
    I Vespri ci dispongono al ringraziamento per il dono di Dio  in Cristo.
    La compieta orienta la nostra vita al di là di questo tempo, nell’attesa della venuta del Signore.
  10. I tre cantici
    Sono da cantare almeno con il cuore.
    Il Benedictus orienta la nostra vita al Signore. Rivediamo la vita nella logica del dono e della salvezza.
    Il Magnificat ci dona l’umanità benedetta della Madonna. Siamo chiamati a recitarlo con il cuore di Maria e lì apprendiamo a guardare la storia con gli occhi di Dio.
    Il Nunc dimittis è uno sguardo sulla giornata come accoglienza di Dio che viene a visitare e invito alla verifica di quanto i cuore sia distratto dall’essenziale.