Omelia – Festa liturgica di San Luigi Versiglia

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Omelia – Festa liturgica di San Luigi Versiglia

Audio dell’omelia pronunciata da S. Ecc.za Mons. Guido Marini nella Santa Messa presieduta a Novi Ligure nella Chiesa Collegiata per la Festa liturgica di San Luigi Versiglia.

 

Abbiamo iniziato questa celebrazione rivolgendo al Signore una preghiera molto bella. La preghiera è stata questa: “Purificati interiormente, possiamo godere della visione della sua gloria”.

Vogliamo soffermarci, oggi, per un momento su alcune parole, che non dovrebbero rimanere soltanto sulle nostre labbra, ma scendere anche nel nostro cuore ed essere principio di vita in questo percorso quaresimale: “Godere la visione della gloria del Signore”.

Ci viene ricordato che la vita cristiana, la presenza del Signore nella nostra vita, il poterlo vedere e ascoltare, stare alla sua presenza, è la radice dell’unico vero godimento che l’uomo possa sperimentare. E, forse, non sempre, questo ce lo ricordiamo; soprattutto perché ci capita di considerare la vita della fede, la sequela del Signore, come qualcosa che ci appesantisce, come qualcosa che ci porta a dire tanti no, come qualcosa che non porta veramente luce alla vita. Questo, però, è scorretto, è sbagliato perché, dove c’è il Signore c’è la vera gioia, c’è il godimento autentico, c’è la pienezza del cuore e della vita.

Chiediamo di poter godere della visione della sua gloria, godere della sua presenza, godere della sua parola, godere perché Lui c’è, è con noi, godere perché Egli ci ama, godere perché Egli è il nostro Salvatore, godere perché quando c’è Lui c’è tutto e molto di più di quanto possiamo immaginare e sperare.

D’altronde, l’abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo: gli apostoli, proprio a motivo della visione della sua gloria, della sua presenza, della sua parola, dicono «Come è bello stare qui! Come è bello stare qui!». Noi, che abbiamo la fede, dovremmo poterlo dire: «Come è bello avere la fede! Come è bello credere nel Signore! Come è bello che questo Signore ci abbia chiamato a seguirlo! Come è bello che Egli ci ami! Come è bello che Egli sia il nostro Salvatore! Come è bello che Egli sia il nostro Dio!». E godere di questo.

 

La preghiera che abbiamo rivolto al Signore inizia così: “Purificati interiormente”. Siamo così invitati a ricordare che se non godiamo di Dio, della sua presenza in noi, questo accade perché interiormente non siamo purificati. Ed ecco, allora, il cammino della Quaresima, il cammino della conversione. È un cammino che ci porta verso il godimento, a motivo di Dio, attraverso la purificazione del cuore. E che cosa può significare questo in concreto? Anzitutto, siamo chiamati a purificare il cuore da un dubbio, anzi, da una mancanza di fede. Il dubbio sull’amore di Dio, la mancanza di fede che il Signore ci ami davvero. Il tempo della Quaresima è un tempo nel quale mettere a tacere quella voce che si insinua dentro di noi e viene a dirci: «Non credere all’amore di Dio! Non prestare fede alla sua parola, perché non è una parola di amore! Non ti preoccupare di abbracciare la sua volontà, perché la sua volontà non è davvero buona per te. Non credere, perché non è vero che Dio è per te – come abbiamo ascoltato oggi da san Paolo – Non è vero che Dio è per te! Non gli credere!».

 

Il primo combattimento che ci porta alla purificazione del cuore è il combattimento contro la tentazione che ci vuole dividere dal Signore e dal suo amore; che ci vuole far credere che Egli non sia per noi; che ci vuole indurre a pensare che Egli sia concorrente della nostra gioia; che non ci vuole far credere fino in fondo che Dio è amore e amore per noi, amore per me. Combattiamo per purificare il cuore da questa voce maligna e cattiva che spesso risuona dentro di noi!

 

C’è un secondo combattimento ed è quel combattimento che ci porta a estirpare dal nostro cuore ogni pensiero, sentimento, proposito di inimicizia, di ostilità, di divisione, di incomprensione, di incapacità al perdono e alla misericordia. Ne siamo consapevoli tutti: pensieri, sentimenti, propositi che non sono di carità ma che sono di inimicizia, tutti li coltiviamo nel cuore e, spesso, sono la radice di atti, gesti, parole che, esattamente, contraddicono la carità e l’amore, seminando discordia, divisione, inimicizia, e addirittura, odio.

 

Poi c’è un terzo cammino di purificazione: è la purificazione da una menzogna che ci portiamo dentro ed è quella menzogna per la quale scambiamo il bene con il male e facciamo il male pensando di operare il bene.

In realtà, nella nostra vita è difficilissimo, forse addirittura impossibile, che cerchiamo il male per il male, che scegliamo il male per il male, che operiamo il male per il male; il male lo facciamo e lo scegliamo solo perché siamo ingannati da una menzogna che ci abita dentro e per la quale ci sembra che il male sia bene e che il bene sia male. Anche questo è un cammino di purificazione del cuore che siamo chiamati a vivere nel tempo della Quaresima.

 

Tre percorsi di purificazione. Il primo: quello che ci fa combattere contro l’impressione che Dio non sia per noi e non ci ami davvero; il secondo: quello che ci fa combattere contro ogni sentimento contrario alla carità e all’amore; il terzo: quello che ci fa combattere contro la menzogna per la quale ai nostri occhi il male appare bene e il bene appare male.

Nella misura in cui questi tre percorsi di purificazione interiore li viviamo con generosità, li viviamo giorno dopo giorno, li viviamo con intensità, allora sì, godiamo della visione della gloria di Dio e ci accorgiamo quanto avere il Signore con noi sia motivo di una gioia che nessuno, niente può dare mai e che solo Dio può donare alla nostra vita.

Chiediamo allora questa grazia e la chiediamo a san Luigi Versiglia, perché lui ha goduto della visione della gloria del Signore. Certo, ha goduto, ha gioito a motivo di Dio! Perché? Perché, giorno dopo giorno, ha purificato, interiormente, il suo cuore.

Domandiamo a san Luigi Versiglia: Aiutaci a compiere questi percorsi di purificazione interiore, nel tempo della Quaresima, perché con te e come te possiamo, davvero, godere la visione della gloria del Signore; accorgerci, ritrovare, ancora una volta, che il Signore è il vero godimento della vita.

E, allora, – lo capiamo – la Quaresima non è un tempo di pesantezza, ma è un tempo di salvezza, non è un tempo da sopportare ma un tempo da vivere con slancio: perché ci porta, attraverso la purificazione interiore, al godimento per la presenza di Dio nella nostra vita.

 

 

+ Guido Marini

Vescovo di Tortona

 

Trascrizione da registrazione audio