Omelia – Novena dell’Immacolata – Quinto giorno

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Omelia – Novena dell’Immacolata – Quinto giorno

A noi che abbiamo la vista può essere difficile immaginare che cosa possa significare il passaggio dalla cecità alla vista, dal non vedere al vedere, dall’oscurità alla luce. Oggi la pagina del Vangelo ci parla di questa straordinaria esperienza. Colui che non vede ad un certo punto vede. Se questa è una straordinaria esperienza dal punto di vista fisico, un’esperienza ancora più straordinaria noi la possiamo vivere dal punto di vista spirituale. Che cosa significa, infatti, passare dal non vedere Dio al vedere Dio? Dal camminare nella vita, nelle tenebre e nell’oscurità, al camminare nella vita con la luce di chi vede, cioè scopre il senso del suo camminare e del suo andare? Questa è la fede.

Quest’oggi vogliamo per un momento sostare su questo grande dono che noi abbiamo ricevuto e che accompagna i passi del nostro cammino.
Anticamente il sacramento del Battesimo veniva chiamato il sacramento della illuminazione: perché? Perché si passava dalla non fede alla fede, si riceveva la luce della fede. Noi questa illuminazione l’abbiamo ricevuta in dono e accompagna la nostra vita. Come dobbiamo ringraziare il Signore per questo grande dono? Come dobbiamo alimentare ogni giorno questo grande dono? Alimentarlo con l’ascolto della Parola di Dio, alimentarlo con la preghiera, perché questo sguardo della fede non si annebbi, non venga meno, ma sia sempre più limpido.
Vedere Dio! Questa è la grazia grande della fede e la grazia più grande della vita: vedere Dio. Quel cieco di cui ci parla il Vangelo si rivolge al Signore, lo supplica: “Abbi Pietà di me!” e il Signore accetta la sua supplica e l’uomo torna a vedere, e vede Lui, vede Gesù.

Noi questa esperienza l’abbiamo fatta, la facciamo perché vediamo il Signore, abbiamo la fede, ma come quel cieco del Vangelo anche noi supplichiamo il Signore “Abbi pietà di me!”, “Abbi pietà di noi!”, perché la mia, la nostra fede, sia sempre più bella, più vera e la luce della fede non si spenga mai nel cammino della nostra vita.
Guardiamo alla Madonna in questi giorni. Lei è per noi l’esempio bellissimo di una fede limpidissima, e allora guardando Le chiediamo un aiuto perché la fede non si spenga, perché la fede si alimenti, perché questo sguardo nuovo sulla vita che ci permette di vedere Dio continui ad accompagnarci con sempre più grande intensità.

Gesù pone, a quest’uomo che lo supplica di ottenere la vista, una domanda: “Che cosa vuoi? Che cosa desideri?”. L’uomo gli pone la domanda e Gesù continua “Sia fatto secondo il tuo desiderio, secondo la tua richiesta”. Questa parola di Gesù è importante, è molto importante per noi perché ci rivela un grande segreto della nostra vita cristiana. Il Signore vuole donarci se stesso, vuole donarci tutto, ma questo dono, in qualche modo, è legato alla misura della nostra disponibilità ad accogliere il dono. Il Signore non vuole donarci qualcosa, vuole donarci tutto. Non vuole donarci poco, vuole donarci se stesso. Non è avaro nel dono che Egli intende fare a noi. Siamo noi che a volte non siamo generosi nell’aprire il cuore, la vita al suo dono.

Pensate: il dono di Dio a noi è legato all’apertura del nostro cuore a Lui! La misura del venire di Dio a noi è legata alla capacità che abbiamo di accoglierlo, al desiderio che abbiamo di accoglierlo.
Stiamo vivendo il tempo dell’Avvento, il tempo nel quale il Signore viene a visitarci. La sua visita è tale quale al nostro desiderio di accoglierlo nella nostra vita.

Pensiamo alla Madonna: perché in Lei il dono del Signore è stato totale? Perché in Lei il Verbo si è fatto carne? Perché in Lei il Signore ha abitato come in nessun’altra creatura? Perché la Madonna è stata ed è la disponibilità piena e totale al dono di Dio: il Suo SÌ è incondizionato. Non dimentichiamolo allora. Nella misura in cui il nostro SÌ al Signore è incondizionato, nella misura in cui il nostro “Eccomi” a Dio che ci interpella è generoso, Egli viene a noi, riempie la nostra vita, e dunque la luce della fede diventa davvero brillante, bellissima e accompagna il nostro cammino.

Oggi, pertanto, guardiamo alla Madonna: in Lei ritroviamo, ancora una volta, l’esempio più bello della fede, e ritrovando in Lei l’esempio più bello della fede rivolgiamoci a Lei chiedendoLe aiuto e diciamoLe “Fa’ in modo che in me non si spenga mai la luce della fede. Fà in modo che in me la fede brilli luminosissima e io, nel cammino della vita, possa sempre vedere Dio e trovare Lui, il significato di tutto, la forza per vivere tutto, l’amore che dà senso a tutto.
E poi guardiamo a Maria chiedendoLe un aiuto, una grazia perché il nostro “SÌ” al Signore, il nostro “Eccomi”, la nostra disponibilità a Lui e al Suo dono sia sempre più grande, sia sempre più generosa, perché davvero anche in noi il Signore possa abitare, e possa abitare secondo quella misura che è una misura grandissima e sovrabbondante.
Che il nostro cuore sia aperto, che il nostro “sì” sia sincero, che il nostro “eccomi” sia pronto a Dio, così che Egli possa essere in noi, secondo quella misura grande che è nel Suo desiderio.

Ripetiamolo tante volte, oggi: “Sì, Signore, io voglio che Tu venga nella mia vita. Eccomi, Signore, io accolgo il dono del Tuo amore, lo desidero, non mi tiro indietro. Sono davanti a Te con il cuore totalmente aperto. Vieni a me come sei venuto nel cuore, nell’anima, nella vita della Madonna.