Oggi ripetiamo con il ritornello del Salmo responsoriale: “Acclamate Dio, voi tutti della terra”. La Chiesa risponde così alla promessa di Dio: “Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati” (Is 66, 12). Acclamiamo Dio perché, dove Egli è presente, l’esistenza riceve consolazione, fiorisce, germoglia e cresce.
Il grande filosofo e teologo Romano Guardini afferma: “Questo è il mistero della vita personale: quanto più limpidamente ho nello sguardo il tu, tanto più pienamente faccio di me stesso l’io”. In altre parole, nella misura in cui il Tu che è Dio lo accolgo in me, la mia vita si perfeziona e diviene progressivamente ciò che deve essere. E’ in Gesù, Figlio di Dio e Redentore, che l’uomo è rivelato all’uomo ed è salvato. Così possiamo con ragione dire che dove c’è Dio sboccia sempre la vita nella sua ammirabile pienezza.
Il Signore è il vero alleato della nostra umanità. Il primo discepolo di san Benedetto, san Placido, lasciò scritta questa frase: “Chi solleva se stesso, solleva il mondo”. Accogliere Dio nella propria vita significa mettere le premesse perché anche la terra possa sollevarsi alle altezze luminose del Cielo.
Parola della Domenica: “Acclamate Dio, voi tutti della terra”
