Parola della Domenica “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”

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Parola della Domenica “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”

Parola della Domenica “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”

Ascoltando il Vangelo, oggi, non si può fare a meno di rimanere ancora una volta profondamente rallegrati a motivo della bella notizia della salvezza che risuona nella parola di Gesù e si compie in ogni Suo gesto.

Dieci lebbrosi, infatti, gli si avvicinano, angosciati, supplicandolo: “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”. E Gesù opera il miracolo della guarigione dalla lebbra, segno di quella guarigione che è attesa da tutta l’umanità: guarigione dal male, dal peccato, dalla morte.

In Gesù è la Vita, quella vera, perché Egli è il Salvatore, l’unico vero Salvatore del mondo e di ogni uomo.

Approfondiamo la nostra meditazione e animiamo la nostra preghiera con la lettura di una splendida pagina dai “Trattati” di Baldovino di Canterbury: “Forte è la morte, che è capace di privarci del dono della vita.
Forte è l’amore, che è capace di ricondurci ad un miglior uso della vita.
Forte è la morte, che è in grado di spogliarci del vestito di questo corpo.
Forte è l’amore, che è capace di strappare le nostre spoglie alla morte e restituircele.
Forte è la morte, a cui nessun uomo è in grado di resistere.
Forte è l’amore, al punto da trionfare su di essa, perché l’amore di Cristo è la fine della morte.

L’amore, infatti, che portiamo a Cristo, anch’esso è forte come la morte, perché deve essere una specie di morte, in quanto è distruzione della vecchia vita, abolizione dei vizi e abbandono delle opere morte.

Sia questo amore una specie di contraccambio a Cristo, anche se dobbiamo ammettere che sarà sempre impari al suo amore per noi Egli infatti ci ha amato per primo.

Per questo dice: «Mettimi come sigillo sul tuo cuore». Come se dicesse: Amami come io ti amo. Abbimi nella tua mente, nei tuoi ricordi, nei tuoi desideri, nei tuoi sospiri, nei tuoi lamenti, nei tuoi gemiti.

Non dimenticarti, o uomo, che da me viene tutto quello che sei. Ricorda come ti ho preferito a tutte le altre creature. Chi ti ha creato, se non io? Chi ti ha redento, se non io? Togli via da me, o Signore, questo cuore di pietra. Dammi un cuore nuovo, un cuore di carne, un cuore puro!

Tu, purificatore di cuori e amante di cuori puri, prendi possesso del mio cuore. Tu, esemplare di ogni bellezza e modello di ogni santità, scolpisci il mio cuore secondo la tua immagine; scolpiscilo col martello della tua misericordia, Dio del mio cuore e mia eredità, o Dio, mia eterna felicità”.