Conferenza – Testimoniare attraverso l’educazione e l’insegnamento (traccia)

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Conferenza – Testimoniare attraverso l’educazione e l’insegnamento (traccia)

Relazione alla Comunità Laica di Sant’Anna

Programma Cultura: I doni di Dio da testimoniare
Genova

 

Introduzione
Citazione di Giovanni Paolo II (v. scheda)
torneremo su alcuni contenuti della citazione
“è chiamata a…”, “si realizza” la metafora del viaggio

La metafora del viaggio
Una delle più usate per descrivere il processo educativo
Viaggio di iniziazione: una personalità ancora acerba perviene, attraverso una serie di esperienze e di prove, alla propria compiuta maturità, con l’aiuto di figure positive che la guidano o almeno la consigliano, neutralizzando l’azione deteriore di altre figure che ne ostacolano il progresso.

Pensiamo alle tre opere di Hermann Hesse

Un esempio famoso: Le avventure di Pinocchio

  • da burattino a essere umano
  • allontanamento dal padre
  • i luoghi dello smarrimento e della prova (il bosco, il mare, il ventre del pesce)
  • le figure svianti (il gatto e la volpe, Lucignolo)
  • quelle che guidano (il grillo parlante e la fata turchina)
  • la realizzazione finale

elementi molto attuali:

  • la sindrome di Peter Pan (la tentazione di tornare indietro)
  • il campo dei miracoli, il paese dei balocchi (non il quotidiano)
  • la maturità la si raggiunge attraverso una serie di morti simboliche (l’impiccagione, l’annegamento in forma di ciuco, divorato dal pesce)
  • segno della fatica della crescita e del distacco necessario

Punti di contatto tra il viaggio di Pinocchio e i criteri educativi della scuola e generali  oggi.

Ma…

La grande differenza: dal viaggio alla NAVIGAZIONE (vedi Internet)

Nel mare non ci sono strade e la rotta è stabilita volta per volta
La logica della rete dove non si può determinare una direzione
Vattimo circa la filosofia: “non debba né possa insegnare dove si è diretti ma a vivere nella condizione di chi non è diretto da nessuna parte”

Anche oggi permane il viaggio, ma…

Nel Medioevo, Dante con la Divina Commedia
Nell’età moderna, Mozart con il Flauto magico: Tamino alla ricerca di Pamina
Nell’età contemporanea, Eco con Il nome della Rosa (viaggio come labirinto)
Anche nel pensiero classico c’è il labirinto, ma…

Il labirinto non ha più una via d’entrata e una d’uscita, come per Teseo
Ciascuna strada può essere quella giusta purché si voglia andare da quella parte, e non c’è più differenza tra Aarianna e il Minotauro perché non c’è più differenza tra bene e male

Non c’è più la guida: Virgilio, Sarastro.

Il docente è più impiegato che maestro
La scuola è assimilabile a internet più che al viaggio

I genitori?

Se viaggio è, non è quello tradizionale ma il vagabondaggio dell’Ebreo al quale quando fu chiesto alla partenza se andava lontano, rispose: “Lontano da dove?”

Alcuni aspetti della società in cui viviamo (per riflettere)
Dalla comunità etica alla marmellata
Un orizzonte comune di convinzioni e di valori entro cui gli individui maturavano le loro convinzioni e a cui si sentivano vincolati
Don Camillo e Peppone: la certezza di una verità e di una giustizia
Per questo potevano litigare
Le scelte oggi sono insindacabili (“per me…!)
Non ci sono più parametri comuni in base a cui valutarle ed è venuta addirittura meno la prospettiva di un dissenso motivato e di una discussione fondata su criteri accettati da entrambe le parti
Che uno abbia una convinzione e ritenga sbagliata quella altrui è definito intolleranza, e l’unico modo per accogliere i diversi  è rinunziare a se stessi: quale dialogo?

Un unico messaggio: la vita è un flusso caotico dove tutto si equivale e niente può essere affermato o negato in modo assoluto

Il declino delle appartenenze forti
Mancanza di disposizione a darsi in modo esclusivo; divisione tra esigenza diverse e spesso inconciliabili

Eco: “l’ateismo non è essere convinti che Dio non esiste, ma essere convinti che tutto è Dio” (si appartiene a tutto)
Frammentazione dell’ “io”

Padri e figli
Educere: accompagnare fuori (una trasparente metafora del parto)
Socrate educatore e la madre ostetrica: partorire la verità che è nelle persone
I nomi: Di Carlo, Di Fabio, Di Giovanni; il “von” tedesco, il “van” fiammingo, il “ben” ebraico
Autoreferenzialità ed egocentrismo
Non percepisce più la vita come dono e diventa incapace a donarsi
Non si sente più come il punto di arrivo di un processo e non ha più senso la sua storia
Non essendo stato figlio non riesce a essere padre
La libertà come solitudine e mancanza di appartenenza

I fiori e i frutti
– Una volta c’era la missione, oggi la autorealizzazione
Nella filosofia anglosassone si parla molto oggi di “fioritura” qualità della propria vita e appagamento delle proprie esigenze

– Ciò implica la rinunzia ad aprirsi e a donarsi in un orizzonte che supera la persona mentre desideri e bisogni diventano l’unico punto di riferimento (quale volontariato?)

Ma fiori e frutti devono andare insieme: autorealizzazione e dedizione alla missione

Obbedienza, potere autorità
-L’etichetta “trasgressivo” viene salutato come interessante, coraggioso, nuovo.
Eclissi del valore dell’autorità sul piano culturale: autorità=potere=violenza

-Autorità da augere, far nascere, far cresecere. L’auctor è chi dà vita a qualcosa
E’ per questa capacità di far crescere che l’autorità merita rispetto e obbedienza

Il tempo perduto
– La gara quotidiana con il tempo e l’impressione che ce ne sia sempre di meno
Il venir meno del tempo interiore, quello che è nella nostra mente e nel nostro cuore
Il rapporto con il futuro
Non c’è tempo di attesa e dunque per la speranza: tutto e subito

(la disperazione)

Il rapporto con il passato
La memoria diminuisce

– L’impresa educativa si fonda sulla memoria del passato e sulla consegna di questo alle nuove generazioni perché possano costruire il futuro

Comunicazione e incomunicabilità
– Il mondo coincide sempre più con la comunicazione che ne viene fatta
– Ma se tutto diventa comunicazione quest’ultima non ha più niente da comunicare tranne se stessa. Solo il concetto di verità può salvare la comunicazione dalla sterile autoreferenzialità

Dal bisogno al desiderio
– La vita senza bisogno può costituire un ideale, la vita senza desiderio equivale alla morte: il bisogno è finito, il desiderio è infinito (i grandi desideri)
Ma il desiderio è esposto all’arbitrio, all’irrazionalità, al capriccio
Desiderio-pretesa-diritto
Desiderio-moda: la formazione del desiderio per esprimere la propria identità vera

L’infanzia smarrita
– I tanti no detti ai bambini erano in funzione di un grande sì, quello alla stagione della vita che aveva un’inconfondibile identità e consentiva un approccio graduale alla realtà in rapporto allo sviluppo complessivo della personalità
Oggi i bambini sono più precoci; non sono più bambini e non riescono più a crescere
Fenomeno di bambini adulti e di adulti bambini
Corto circuito tra punto di partenza e punto di arrivo blocca lo sviluppo
Nel terzo mondo i bambini muoiono di fame; da noi di sazietà
Il generare non come un compito ma come una soddisfazione del bisogno soggettivo

Lo spirito dimenticato
– Dalla sfera spirituale a quella psicologica: da spirito a mente e psiche
Il mondo di leggi meccanismi con cause ed effetti, azioni e reazioni
Non è l’io come tale che può disporne

– Ma è per lo spirito che l’uomo è capace di andare al di là di se stesso e dei propri bisogni. Lo spirito è ciò per cui la persona è sempre capace di fare un balzo oltre l’esistente e di aprirsi al di là dei meccanismi che tendono a condizionarlo, lo spazio della gratuità e dell’imprevedibilità

Kierkegaard: “Si parla tanto di vite sprecate, ma sprecata è solo la vita di quell’uomo che così la lasciava passare, ingannato dalle gioie della vita e dalle preoccupazioni, in modo che non diventò mai…consapevole di se stesso come spirito, come io; oppure…perché mai si rese conto che esiste un Dio e che egli…sta davanti a questo Dio”

 

I valori emergenti
1- la libertà: vedi L’attimo fuggente
2- l’autenticità: vedi Tutto su mia madre
“Costa molto essere autentici. E in questa cosa non bisogna essere avari. Uno è tanto più autentico quanto più assomiglia all’idea che ha sognato di se stesso”
Fedeltà a se stessi, alle proprie inclinazioni, seguendo i propri impulsi spontanei senza lasciarsi bloccare da scrupoli indotti
3– la trasgressione: come valore a sé stante, segno di personalità e creatività
apprezzamento collettivo dei comportamenti che infrangono le norme
la trasgressione era un male, ora no
4- l’autorealizzazione: ciò che il ragazzo vuole diventare non secondo un metro assoluto ma in relazione alla condizione altrui
5– Narciso e Boccadoro: i giovani temono più di ogni altra cosa la solitudine
l’amicizia al primo posto nella scala dei valori
intendersi con uno o due amici di cui fidarsi senza riserve

 

Una possibile strada educativa
1-Una nuova libertà, autenticità, trasgressione
“Il mondo nuovo” di Aldous Huxley (v. pag. 115 di Savagnone) si può essere schiavi anche se si ha la possibilità di fare ciò che si vuole, quando non si è in condizione di riflettere e decidere liberamente che cosa si vuole
Educare alla vera trasgressione: capacità di pensare con la propria testa e prendere delle decisioni. Non si è liberi perché si fa ciò che si sente. Possiamo scegliere ciò che vogliamo essere. (vedi Harry Potter, pag. 117-118 Savagnone)
Capacità di orientarsi verso il bene perché così vuole
2- La meraviglia
L’incontro con il reale, finestre aperte sulla vita e sul mondo
Shakespeare: “vi sono più cose in cielo e in terra che in tutte le nostre filosofie”
Superare la tristezza e la noia: la conoscenza è una navigazione in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze
3- La tradizione
Dal latino tradere: trasmettere consegnare. La sua logica esclude che questo o quel momento del suo svolgersi venga assolutizzato e ritenuto insuperabile (l’acqua del fiume). E’ l’immenso dialogo che unisce le fonti del passato agli interrogativi del presente, preparando le risposte che determineranno il nostro futuro.
Non si parte mai da zero: accoglienza e laboratorio
4- Il superamento della neutralità
E’ in atto una crisi di identità e uno svuotamento interiore che rendono molto probabile il nostro declino. Il problema della molteplicità inorganica dei messaggi che rende indifferenti, l’indifferenza degli educatori
Non si tratta di rinunciare tutti alle proprie idee, ma di confrontarsi tra tutti per fare emergere il vero che c’è in tutti: la ricerca della verità
L’IRC e storia delle religioni in un paese a tradizione cattolica: logica della globalizzazione che cancella ogni differenza;  il McDonald che si sforza di far entrare il consumo della Coca Cola in Cina
Il crocifissso: non rispetto per l’altra tradizione, ma affermazione di nessuna importanza per la nostra
Una semplice espressione geografica?
5- La ragione
La capacità di fare sintesi delle informazioni, nozioni: maturare (educare) non schiacciare e frantumare
La minaccia della sovrabbondanza e la nuova logica dell’impoverimento: di cose, di immagini, di esperienze, di messaggi. L’arte del discernimento

 

Conclusione
Vedi pagg. 139-140 di Savagnone

Non c’è una conclusione, ma un’apertura verso un mondo nuovo che ci interpella
Alcune citazioni sulla figura dell’educatore.