Conferenza – Il Credo. Scuola di formazione vicariale – 4 (traccia)

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Conferenza – Il Credo. Scuola di formazione vicariale – 4 (traccia)

Scuola di formazione di base.
Il Credo.

Vicariato di Sestri Ponente

 

IL TERZO ARTICOLO
“Il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine”

Premessa
La fede nel mistero dell’Incarnazione per opera dello Spirito Santo, “in e da” Maria Vergine: il realismo dell’incarnazione
Matteo e Luca: i vangeli dell’infanzia
Luca fa riferimento a Maria (2, 34-35), Matteo fa riferimento a Giuseppe (1, 18-21)

Alcuni dati significativi
Dio insegue l’uomo e l’uomo scappa: Gesù è il punto culminante
“Dove sei?” (Genesi, 3, 9)
Mauriac: “Ormai nel destino dell’uomo ci sarà questo Dio in agguato”
La nuzialità, segno distintivo del rapporto Dio-uomo
L’originalità della fede cristiana
L’ordinarietà del rapporto con Dio nella vita umana

L’intervento dello Spirito Santo
Proclamiamo che “lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 485)
La più grande opera compiuta dallo Spirito Santo
Gesù non ha altro padre se non Dio, diventa uomo senza opera d’uomo
il Figlio di Dio
in Gesù c’è l’impronta diretta e personale di Dio che plasma l’uomo
il nuovo Adamo, il vero Adamo, il vero uomo
modello vero e perfetto dell’uomo: “in realtà solo nel mistero del Verbo
incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (Gaudium et spes, 22)
seguire e imitare Gesù per realizzare pienamente se stessi
“Questo ci aiuta a penetrare un poco l’enigma della condizione nostra e del mondo; è necessario che, come per Gesù di Nazaret nella sua vita
nascosta, la superiore vocazione delle cose resti dapprima velata dalla cortina grigia di una storia terrestre senza splendore; è necessario che il mondo venga sfigurato da una pena incomprensibile e disumana, sì che agli occhi della carne non appaia né la sua origine divina né la sua
divina destinazione, proprio come è toccato al Figlio di Dio sulla croce;”
è necessario che la sua corsa si concluda con una catastrofe che sembri
– come quella del venerdì santo
– totale e senza speranza.
E solo dopo risorga con Cristo, bello luminoso acquietato perenne” (Giacomo Biffi)
l’inizio di un mondo nuovo nella misura in cui ci lasciamo afferrare dallo Spirito fa nuove tutte le cose

La nascita da Maria Vergine
Al momento dell’Incarnazione c’è una donna: “Quando venne la pienezza del tempo , Dio mandò il suo Figlio, nato da una donna…” (Galati 4, 4)
Non possiamo credere all’Incarnazione del Figlio di Dio senza credere alla maternità di Maria in quanto madre del Figlio eterno di Dio è veramente Madre di Dio un’antifona greca del terzo secolo
“L’affermazione della maternità divina ci illumina sul senso dell’Incarnazione. Essa mostra come il Verbo, persona divina, è diventato uomo: lo è diventato per il concorso di una donna all’opera dello Spirito Santo. Una donna è stata associata, in maniera singolare, al mistero della venuta del Salvatore del mondo. Per il tramite di questa donna, Gesù si congiunge alle generazioni umane cha hanno preceduto la sua nascita. Grazie a Maria, egli ha una vera nascita e la sua vita sulla terra comincia in modo simile a quello di tutti gli altri uomini. Con la sua maternità, Maria permette al Figlio di Dio di avere, dopo il concepimento straordinario ad opera dello Spirito Santo, uno sviluppo umano ed un inserimento normale nella società degli uomini”
(Giovanni Paolo II, udienza generale del 4 gennaio 1984)

La maternità verginale: “nacque da Maria vergine”
sempre vergine: prima, durante e dopo il parto
superamento di ogni possibile comprensione e possibilità umana
non è più l’uomo che fa qualche cosa con l’aiuto di Dio, ma è Dio che irrompe
nella storia con un dono inatteso e imprevedibile.