Lectio Divina – Marco 9, 2-10 (traccia)

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Lectio Divina – Marco 9, 2-10 (traccia)

Lectio Divina – Marco 9, 2-10 (traccia)

Il Vangelo della II Domenica di Quaresima
Suore Ravasco

Lettura del testo
Analisi del testo

Due osservazioni letterarie

  1. L’episodio è intenzionalmente collocato tra la prima e la seconda predizione della Passione (8, 31; 9, 12).
  2. I tratti del racconto (vocabolario, immagini, riferimenti all’A.T.) mostrano che esso appartiene al genere letterario epifanico-apocalittico: è una rivelazione rivolta ai discepoli che ha come oggetto il significato profondo della persona di Gesù e del discepolo.

Il significato cristologico

  • Alcuni elementi, come la nube e la voce dal cielo, la presenza di Mosè ed Elia, evocano la teofania del Sinai.
    Con ciò si vuole affermare che Gesù è il nuovo Mosè e in lui giunge a compimento l’attesa, l’alleanza, la legge.
    “Ascoltatelo!”. Gesù è la nuova legge, la Parola definitiva di Dio.
  • Altri elementi, come il trasfigurarsi della sua persona e le vesti candide, evocano il Figlio dell’uomo del profeta Daniele, glorioso e vincitore, e sembrano anticipare la risurrezione.

→ Gesù, incamminato verso la croce (le due predizioni della passione) è in realtà il Signore: il nuovo Mosè, il Risorto. Ciò che è decisivo è cogliere la relazione vitale tra la Passione e la Gloria. Tale relazione non riguarda solo il futuro di Gesù, ma riguarda anche il presente: nel velo dell’umanità è presente la gloria della divinità.

Il significato ecclesiologico
La trasfigurazione serve al discepolo e alla Chiesa. Nel significato cristologico si rivela anche il significato ecclesiologico.

  • E’, anzitutto, come una verifica nella quale i discepoli vengono confortati durante il loro cammino. La relazione del fatto è con la fede dei discepoli.
  • Mostra ai discepoli quale è la via che sono chiamati a percorrere: per la Croce alla Gloria, nella Croce la Gloria.
  • Conforta i discepoli nel loro sguardo sulla realtà della Chiesa che vive nel tempo, tra una dimensione di povertà umana e di grandezza divina

Qualche dettaglio

v2
“Sei giorni dopo”
Il tempo precedente è quello della prima predizione della Passione e dell’invito a perdere la propria vita. Relazione con la passione.
Troviamo anche un richiamo al settimo giorno, il giorno del compimento, del riposo di Dio, della gloria.
“Pietro, Giacomo e Giovanni”
I più rappresentativi, coloro che dovranno essere un punto di riferimento per gli altri.
“un alto monte”
Simbolo di un’importante manifestazione divina
“in disparte”
La solitudine è il luogo delle grandi confidenze divine all’uomo (cf 7, 33: il sordomuto) e richiamo all’incomprensione (cf. 4, 34: la spiegazione ai discepoli circa il regno dei cieli)

v 3-4
“le vesti divennero splendenti, bianchissime”
Il richiamo al giovane con la veste bianca al sepolcro il giorno della risurrezione (cf 16, 5). E’ il segno della gloria, della condizione divina: Gesù si presenta nella pienezza della sua divinità. Nella carne di Gesù Dio si rende presente: la ricerca del volto di Dio è giunta alla meta: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14, 9).
In quelle vesti bianche troviamo anche il richiamo alla veste bianca battesimale, espressione della vita nuova, della vita di Cristo in noi. “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo” (Rm 13, 14).
“Elia con Mosè e conversavano con Gesù”
Il verbo conversare appare nell’A.T. a proposito delle istruzioni che Dio dona a Mosè (Es 34, 35). Ora è tutto l’A.T. che riceve istruzioni da Gesù. Non si comprende nulla dell’A.T. se non lo si pone in relazione con Gesù. “Nell’A.T. il Nuovo è nascosto, nel N.T. l’Antico è svelato”. Questo criterio vale per l’intera storia umana e per ogni uomo (Gesù rivela l’uomo all’uomo).

v 5
“facciamo tre capanne”
*Pietro offre la propria collaborazione manifestando una duplice incomprensione:

  • colloca sullo stesso piano Gesù, Mosè ed Elia: vuole integrare il Messia nelle categorie dell’A.T.
  • non riesce ancora a tenere insieme la Passione e la Gloria.
    *La festa delle capanne. Triplice grado di senso:
  • religiosità naturale: offerta dell’acqua e richiesta di acqua per la fertilità della terra
  • ricordo delle azioni salvifiche di Dio nel deserto
  • profezia della futura dimora dei giusti
    La trasfigurazione avviene nell’ultimo giorno della festa delle capanne

v 7
“Venne una nube che li coprì con la sua ombra”
La nube è il segno della manifestazione e della presenza di Dio. Basti il richiamo al vangelo di Luca: “ti coprirà con la sua ombra” (1, 35).

v 9
“ordinò loro di non raccontare”
Torna diverse volte questa richiesta nel vangelo di Marco. Gesù non vuole che il racconto dei segni sia dissociato dalla Passione e dalla croce; che parli di Lui chi ancora non ha compreso il mistero della Sua vita e della Sua persona; che si faccia annunciatore chi non ha ancora accolto la realtà autentica del Regno di Dio. Prima di tutto questo è necessaria la conversione del cuore e della mente.

v 10
“chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti”
I discepoli ancora non hanno compreso. Il lungo cammino che è anche il nostro. E la pazienza di Dio.

L’invito all’ascolto
L’ascolto è ciò che definisce il discepolo. La sua ambizione non è quella di essere originale, ma di essere obbediente. Ritorna il tema dell’ “andare dietro”, così caro all’evangelista Marco.
Nell’ascolto troviamo un triplice valore:

  • conoscitivo: chi è Dio, chi siamo noi, quale è il piano della salvezza. Comporta obbedienza.
  • imperativo: riguarda ciò che dobbiamo fare, il nuovo punto di vista per vivere nel mondo. Comporta conversione.
  • di forza: la parola di Dio è promessa fedele che giunge al suo scopo. Comporta speranza.

Tempo di silenzio
Dalla Parola alla vita

  • Gesù è in cammino verso Gerusalemme. Lungo la strada introduce i discepoli alla comprensione della sua persona e della sua vita. E così facendo conduce  discepoli alla comprensione di sé.
    Scopriamo la bellezza del cammino della vita: avventura con il Signore, lungo la quale siamo condotti alla scoperta del Regno di Dio. Se amiamo Dio, se siamo amati da Lui tutto è grazia.
    Croce e risurrezione sono piantati in ogni aspetto della nostra vita, a cominciare dal Battesimo. La vita è un dispiegarsi della grazia del Battesimo, un continuo esodo. Questo è anche il cammino della nostra Quaresima.
  • La bellezza della verità che è amore. Fieri e consapevoli del dono della verità che è Cristo, testimoni della verità che è Cristo.