Parola della Domenica “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”

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Parola della Domenica “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”

Parola della Domenica “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

In questa Domenica la Chiesa celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. In tal modo ci è data l’opportunità di fare una sosta spirituale per meditare e pregare, considerando con meraviglia grata il tesoro più prezioso che ha la Chiesa.

In effetti, il Corpo e il Sangue del Signore costituiscono, nel tempo della storia e fino alla fine del mondo, la presenza fedele del Risorto da morte in mezzo a noi, quale Salvatore che continua a donarci la Sua vita, quale Alleato che rinnova senza misura il Suo amore, quale Signore che dona senso a ogni nostra giornata.

In questa solennità siamo chiamati a rinnovare, nella gioia e nello stupore, la fede nella presenza reale del Signore nella Santissima Eucaristia.

E, mentre rinnoviamo la fede eucaristica, riprendiamo il nostro cammino con il desiderio più ardente di fare dell’Eucaristia, celebrata e adorata, il centro della nostra vita.

Senza Eucaristia, infatti, non possiamo vivere, perché l’Eucaristia è il Signore nel Suo farsi dono a noi e, pertanto, è la sorgente e l’alimento della vita divina in noi. Quella Vita che è già anticipo di eternità: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.

Prolunghiamo la riflessione con l’aiuto di san Tommaso d’Aquino: “O inapprezzabile e meraviglioso convito, che dà ai commensali salvezza e gioia senza fine! Che cosa mai vi può essere di più prezioso? Non ci vengono imbandite le carni dei vitelli e dei capri, come nella legge antica, ma ci viene dato in cibo Cristo, vero Dio.

Che cosa di più sublime di questo sacramento? Nessun sacramento in realtà è più salutare di questo: per sua virtù vengono cancellati i peccati, crescono le buone disposizioni, e la mente viene arricchita di tutti i carismi spirituali.

Nella Chiesa l’Eucaristia viene offerta per i vivi e per i morti, perché giovi a tutti, essendo stata istituita per la salvezza di tutti. Nessuno infine può esprimere la soavità di questo sacramento. Per mezzo di esso si gusta la dolcezza spirituale nella sua stessa fonte e si fa memoria di quella altissima carità, che Cristo ha dimostrato nella sua passione.
Egli istituì l’Eucaristia nell’ultima cena, quando, celebrata la Pasqua con i suoi discepoli, stava per passare dal mondo al Padre. L’Eucaristia è il memoriale della passione, il compimento delle figure dell’Antica Alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini”.