Parola della Domenica “ciò che era accaduto lungo la via”

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Parola della Domenica “ciò che era accaduto lungo la via”

Parola della Domenica “ciò che era accaduto lungo la via”

Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella III Domenica di Pasqua.

Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Luca: “In quel tempo i due discepoli che erano ritornati da Emmaus narravano agli Undici e a quelli che erano con loro ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane”.

Poco prima, nel racconto, l’evangelista aveva scritto che “si fermarono, col volto triste”.
La tristezza mortale è stata vinta, l’incontro con il Risorto li ha salvati. Nella descrizione della condizione spirituale dei due discepoli appare la crisi profonda da loro vissuta. Eccone gli elementi più significativi.

Anzitutto, la direzione del loro cammino: da Gerusalemme si stavano dirigendo verso Emmaus; abbandonavano, quindi, la città di Dio, camminando disorientati senza una vera meta.
In secondo luogo, conversavano tra di loro sull’accaduto, ma erano del tutto incapaci di capire il senso dei fatti, dei quali erano stati testimoni.
Infine, la tristezza era dipinta sul loro volto; una tristezza intensa, drammatica, che aveva loro tolto la bellezza e la gioia della vita.

In questo anno, nel quale ricordiamo i 700 anni della morte di Dante Alighieri, viene spontaneamente alla memoria il celebre inizio del I canto dell’Inferno, della Divina Commedia: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”.

L’esperienza spirituale del poeta è la stessa esperienza spirituale dei due discepoli di Emmaus. Anche loro si ritrovano in una “selva oscura”. Anche loro hanno smarrito la “retta via”. La stessa esperienza spirituale è, spesso, anche la nostra.

Come uscire dalla “selva oscura” di Dante, che è lo smarrimento e la tristezza dei discepoli?
Come ritrovare la “retta via” cercata da Dante, che è la Verità del vivere perduta dai discepoli?
La risposta ha un nome e un volto: Gesù Risorto. Solo l’incontro con Lui ridona gioia all’esistenza e fa ritrovare il cammino che conduce alla Vita e all’Amore. Solo l’incontro con Lui salva dalla “selva oscura” e permette di lasciarsi alle spalle il sentiero della perdizione, del nulla e del non senso di tutto.

Lasciamoci, pertanto, avvicinare da Gesù Risorto.
Lasciamo che Egli ci rivolga la Sua parola: rimaniamo a lungo in ascolto.
Lasciamo che Egli si faccia nostro nutrimento: mettiamo al centro della nostra vita l’Eucaristia.
Lasciamo che il Suo amore senza misura tocchi il nostro cuore e tutta la nostra vita: sperimentiamo spesso il Suo perdono nella Confessione.

Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido