Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Matteo: “Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re”. Anche queste parole fanno parte del grande discorso con il quale Gesù segna il passaggio dall’antica alla nuova legge, dall’osservanza esteriore alla partecipazione del cuore. Chi ha incontrato la Verità, e Cristo è la Verità, non ha più bisogno di giurare. Ormai, infatti, egli è discepolo fedele della verità e il suo parlare non sopporta menzogna e falsità. La vita nuova di chi ha incontrato Gesù, e da Lui e stato salvato, si riconosce anche da questo: il culto della verità, a qualunque costo, anche a costo di sofferenza, incomprensione e persecuzione. Perché la Verità ha il volto di Dio