Lectio Divina – Giovanni 3, 14-21 (traccia)

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Lectio Divina – Giovanni 3, 14-21 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 3, 14-21 (traccia)

Gesù, luce del mondo
Suore Ravasco

Il Vangelo della IV Domenica di Quaresima

Premessa e preghiera introduttiva
– Adorazione silenziosa
– Premessa alla Lectio

Con il fine di infervorare i certosini di Mont-Dieu (in Francia) il teologo mistico Guglielmo di Saint-Thierry (sec. XII) scrisse loro la Lettera d’oro, nella quale esprime un elemento fondamentale della preghiera: “La preghiera è uno stare tranquillo dello spirito per godere Dio per tutto il tempo possibile”.
Dalla lectio divina la preghiera apprende a stare con Dio. Il prolungarsi di questo stare conduce alla comunione di amore. La lectio, pertanto, è una splendida scuola di preghiera e, anche, dell’itinerario della anima a Dio.
Questo itinerario, che procede dalla lectio, è descritto da San Girolamo nella Lettera a Eustachio, sua figlia, discepola e sorella: «Nell’oratio tu parli allo sposo; nella lectio lo Sposo ti parla. Quando, secondo il comando del Signore avrai pregato il Padre tuo nel segreto, lo Sposo verrà e busserà all’uscio e dirà: ‘Ecco, sto alla porta e busso; se uno mi aprirà, io entrerò da lui, cenerò con lui e lui con me’. Tu, premurosissima, dirai: ‘E’ la voce del mio Diletto’, e subito ti alzerai e gli aprirai. Egli entrerà da te e cenerà con te e tu con lui. E quando il sonno ti avrà sorpreso, lo Sposo verrà alla parete della tua stanza: allora tu ti alzerai tutta tremante e dirai: ‘Sono trafitta dall’amore’».
– Mistero del Rosario: 1° gaudioso
– Preghiera allo Spirito Santo

Lettura del testo

Analisi del testo

Preambolo

  1. Un brusco e improvviso scarto sembra spezzare il testo. Dopo il vivace dialogo tra Gesù e Nicodemo subentra improvviso uno straordinario monologo di Gesù.
    I nessi pare non siano presenti. Invece vi sono.
    Ciò che è stato discusso fino a ora deve essere approfondito, chiarito. Il monologo va in questa direzione di chiarimento ulteriore.
  2. Il monologo appare una sintesi del disegno della salvezza. E’ bello leggere come il traboccare del Cuore di Gesù (cf. v.32: “Egli attesta ciò che ha visto e udito”)
  • Due soggetti:
    – il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo e deve essere innalzato (vv. 13-14)
    – Dio che ha tanto amato il mondo da mandare il suo unico Figlio (v. 3, 16)
  • Queste rivelazioni sfociano ambedue sulla vita eterna ottenuta mediante la fede nel Figlio (v. 15-16)
  • A questo punto viene esposta la nuova situazione dell’uomo: la fede nel Figlio è condizionata dall’atteggiamento fondamentale di ciascuno di fronte alla rivelazione di Dio

→ Il movimento del pensiero è simile a quello del Prologo: dopo la rivelazione sul Logos creatore, venivano menzionate le reazioni degli uomini, cioè il rifiuto o l’accoglienza della luce. Il Crocifisso divide in due il mondo, la storia, l’umanità.
Qui si indica la loro decisione di fronte al Figlio di Dio incarnato e innalzato (la Cappella Sistina e la scena del Giudizio)
Albert Camus: “Io voglio dirvi un gran segreto, mio caro. Non aspettate il giudizio finale. Ecco si svolge ogni giorno” (La caduta)

I tre grandi momenti del monologo

L’elevazione del Figlio dell’uomo
L’itinerario del Figlio dell’uomo è annunciato mediante una costruzione tradizionale: “bisogna”.
Lo usano anche i Sinottici per dire che il Figlio dell’uomo deve morire e risorgere (cf. Mt 16, 21; Mc 8, 31: prima della trasfigurazione).
In Giovanni però è formulato in modo originale. Il termine “essere innalzato” richiama l’idea di glorificazione-esaltazione, non più come tappa successiva all’umiliazione, ma come coincidente con l’umiliazione. Morte e risurrezione vengono a coincidere (cf. i racconti della Passione in Giovanni).
D’altra parte nel quarto vangelo Gesù questo lo dice in varie riprese:
“Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io sono…” (8, 21)
“…quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (12, 32). Il grande mistero dello sguardo.

La fede nel Figlio di Dio
Il pensiero risale a Dio che è all’origine del disegno di salvezza.
Dio ama il mondo e questa verità precede ogni cosa. Si risente il tema del prologo quando si afferma che la luce di Dio esiste per ogni uomo prima della tenebra.
L’evento della croce fa penetrare più in profondità il mistero di Dio in quanto Amore. Vi si scorge una relazione con il sacrificio di Isacco: l’unico figlio.

A fronte di questo disegno in Cristo, Figlio di Dio incarnato, Gesù di Nazaret, sta l’uomo con l’alternativa: dire di sì o di no.
San Giovanni Crisostomo: “La croce di Cristo è la frontiera che illumina il terreno del bene e svela le piaghe oscure del male”.
L’alternativa è tema tipicamente vetero testamentario. Si pensi al Deuteronomio 30, 15-19: “Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva… Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti… oggi io vi dichiaro che certo perirete”.
La rivelazione però progredisce. L’amore di Dio è pienamente compiuto nel Figlio incarnato, il desiderio di Dio per la salvezza del’uomo è condensato in Lui. E la condizione non è più l’osservanza; si tratta di credere nel Figlio, ovvero all’amore rivelato.

L’uomo di fronte alla luce
Ora la grande domanda: “Perché il rifiuto mortale? Il Prologo non se l’era posta.
La risposta è in due frasi articolate attraverso un duplice perché.
– “perché le loro opere erano malvagie” (v. 19)
– “perché le sue opere non vengano riprovate” (20)
Per capire la risposta contenuta in questi due perché dobbiamo intendere bene il termine “opere”.
Immediatamente ci viene da pensare a una valutazione di carattere morale. Ma le “opere” in Giovanni che cosa indicano?
“Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo” (8, 39). Quali sono le opere di Abramo? Le opere di Abramo sono la fede, il credere.
Così il rifiuto dell’uomo è dettato dalla mancanza di fede, dal non accogliere la Rivelazione di Dio nella creazione, nella Parola e ora nel Figlio

Tempo di silenzio

Contemplazione

Sette parole

  • Credere
  • Amare
  • Odiare
  • Condannare
  • Salvare
  • Venire alla luce
  • Fare la verità

Conclusione
Orazione conclusiva: Salmo 36
Una Parola per la settimana
“Dio ha tanto amato il mondo”: il Crocifisso
Padre Nostro e benedizione
Canto conclusivo alla SS. Vergine