Lectio Divina – Luca 19, 1-10 (traccia)

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Lectio Divina – Luca 19, 1-10 (traccia)

Lectio Divina – Luca 19, 1-10 (traccia)

Zaccheo
Suore Ravasco

L’approfondimento del testo

Spunto introduttivo
La singolare somiglianza con un altro testo di Luca (5, 27-32): la chiamata di Levi, il pubblicano e l’invito a tavola.
I due episodi stanno all’inizio e alla fine del ministero di Gesù: ci aiutano a cogliere il cuore del vangelo di Luca.
Qual è la missione di Gesù? Cercare e salvare ciò che era perduto.
Qual è il volto di Gesù? Quella della misericordia che salva la miseria irrecuperabile. “La miseria umana è il trono della misericordia di Dio” (san Francesco di Sales).
Tutti, pertanto, dobbiamo ritrovarci nell’affermazione di Paolo: “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io” (1 Tm 1, 15)

L’analisi del testo
v.1: “Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando”
Dobbiamo ricordare che cosa significa Gerico: la città che si era opposta a Israele al tempo di Giosuè.
Si pensi anche alla parabola del buon samaritano: “da Gerusalemme a Gerico”.
Gerico è la città più bassa sotto il livello del mare, è la città più grande nel deserto, è la città più antica. Vi ritroviamo il simbolo del peccato più grave, più grande, più antico.
In questa “terra” del peccato Gesù entra da vincitore: la attraversa. Il Salvatore vince il peccato.

v.2: “quando ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco”
Siamo ricondotti alla pagina evangelica della peccatrice perdonata.
Zaccheo: in ebraico significa “Dio si ricorda”
Capo dei pubblicani: esattore delle tasse
Ricco: può un ricco entrare nel regno dei cieli?
La gravità della situazione di Zaccheo: si a per l’A.T. che per il N.T.
Zaccheo è il caso impossibile… di cui però Dio si ricorda. Sembra di riascoltare la conclusione del brano dell’uomo ricco: “Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio” (18, 26)

v.3: “cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura”
Inizia il cammino di Zaccheo. Il verbo indica movimento. Inizia l’avventura spirituale nella curiosità, che descrive il desiderio del vero, del bello, del bene presente nel cuore umano.
La folla: il giudizio degli altri, la contro testimonianza di chi abbiamo vicino, la confusione e il chiasso che è dentro di noi.
Piccolo di statura: un accenno alla qualità della nostra vita. Spesso il comodo ci impedisce di vedere, la mediocrità della nostra vita rende ciechi. Non vediamo perché non vogliamo vedere la nostra vita disordinata.

v.4: “allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro perché doveva passare di là”
Correre, salire: i verbi della vita spirituale cristiana.
Doveva…: più avanti Gesù dice: “devo”.
E’ la settima volta nel vangelo di Luca: nel tempio all’età di 12 anni, per indicare la necessità di evangelizzare, nei due annunci della passione, dopo la risurrezione per spiegare ai discepoli di Emmaus
Il disegno del Padre è abbracciato da Gesù anche in questa circostanza.

v.5: “Gesù alzò lo sguardo e gli disse”
Il primato della chiamata di Dio.
Con lo sguardo e la parola: pensava di guardare e si ritrova guardato; pensava di parlare e si ritrova raggiunto dalla parola.
Dal basso verso l’alto: il Signore si fa piccolo per noi

v.5: “Zaccheo scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”
Zaccheo: è uno dei pochi chiamati per nome
Scendi subito: imperativo che dice l’impazienza dell’amore
Perché oggi: non domani; la quotidianità e la ferialità della vita cristiana
Fermarmi a casa: l’Emmanuele, il Dio con noi, la richiesta di intimità

v.6: “scese in fretta e lo accolse pieno di gioia”
La fretta: ricorda il gesto di Maria. E’ la fretta di chi ha trovato il tesoro della vita, di chi vuole consegnarsi al Signore
La gioia: è il frutto dell’incontro con Gesù, è il segno della salvezza in Luca

v.7: “tutti mormoravano, ma”
Zaccheo non ha rispetto umano

v.8: “alzatosi disse al Signore”
Si alza: il verbo della risurrezione
Si pianta: risoluto e fermo nella decisione
Ciò che dice è il segno del suo cambiamento radicale. Gesù è diventato il principio nuovo del suo pensare e del suo vivere. Ecco la vera conversione.

v.10: “il Figlio dell’uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”
In queste parole sta tutto il senso del brano. Ciò che era perduto, impossibile agli uomini, è stato salvato perché Dio può tutto.
La gioia di Gesù (la gioia per un peccatore che si converte…)
E’ la sintesi del brano e dell’intera Bibbia.

L’apertura sulla vita

  1. Il primato dell’amore di Dio
  2. La vera conversione
  3. La quotidianità della nostra vita cristiana
  4. L’infinita misericordia di Dio
  5. La nostra speranza