Conferenza – La direzione spirituale (traccia)

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Conferenza – La direzione spirituale (traccia)

Incontro di formazione per Studenti Agostiniani.

Tivoli

 

Saluti vari
Suddivido la relazione in due momenti: uno alla luce dell’altro
la lettura commentata di un brano evangelico
ritroviamo alcuni elementi della direzione spirituale
li possiamo rivedere nel momento della preghiera personale
presentazione di alcuni questioni fondamentali della direzione spirituale
ritroviamo in modo ordinato quanto accennato nel racconto evangelico

Il racconto della chiamata dei primi discepoli (Gv 1, 35-51)
Cerchiamo di cogliere nel racconto evangelico quanto può essere utile nella comprensione della direzione spirituale. Soprattutto considerando tre protagonisti: Giovanni Battista, i discepoli, Gesù.

Lettura del testo evangelico
“Giovanni stava ancora là” (v. 35)

Il Battista è una figura ferma. Lo dice anche il tempo verbale usato. E’ lì dal giorno prima.
Gesù, invece, è in movimento.

Dal parallelo consegue che: Giovanni deve accorgersi di Gesù che passa, riconoscerlo e mostrarlo ad altri. Giovanni è il testimone, il testimone saldo nella fede (la staticità), che trasmette ad altri in modo personale. Giovanni è il direttore spirituale per i suoi due discepoli che lo seguono.

Direttore spirituale:
testimone saldo nella fede, con esperienza profonda di Gesù. Una roccia sicura.
stare con: condividere da vicino e con passione la vita di fede dei discepoli

“Fissando lo sguardo su Gesù” (v. 36)
E’ usato un rafforzativo per indicare l’intensità dello sguardo del Battista.
uno sguardo che vuole arrivare nel segreto intimo della persona guardata
tra l’altro: si dice solo “ecco l’agnello di Dio” e non “che toglie i peccati del mondo”
l’attenzione a chi il Signore è e non a ciò che fa
dal racconto si capisce che Giovanni vuole trasmettere il proprio sguardo ai discepoli

Direttore spirituale:
conoscenza intima di Gesù e amore forte per Gesù
la finalità: vivere il rapporto con Gesù

“Gesù che passava” (v. 36)
Particolare insignificante? Giovanni riconosce il Signore nell’ordinarietà della vita e aiuta i discepoli a riconoscerlo nella stessa ordinarietà.

Direttore spirituale:
educatore alla vita spirituale nel quotidiano, alla fedeltà nel quotidiano
è facile avere momenti di alta emotività, ma l’incontro vero con Gesù è nel quotidiano

“E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù” (v. 37)
Sentendolo parlare così: Giovanni ha parlato di Gesù e ne ha parlato da innamorato
Seguirono Gesù: i due discepoli lasciano Giovanni e vanno presso Gesù

Direttore spirituale:
porta il discepolo al Signore e non a se stesso, ricerca la via del Signore per il discepolo
San Lorenzo Giustiniani parla di “furto sacrilego”

“Seguirono Gesù” (v. 37)
Ritorniamo su questo verbo, verbo caro ai cristiani delle origini (la strada, la via)
non solo andare, ma anche “aderire stando dietro”: condividere la strada, la vita

Direzione spirituale:
siamo al cuore della direzione spirituale
condivisione della vita del Signore e ricerca quotidiana della sua volontà
introduzione a un nuovo modo di vivere
un nuovo modo di pensare, di giudicare, di scegliere: “il pensiero di Cristo”

“Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse (v. 38)
per un certo tempo Gesù osserva senza dire nulla, sembra passare oltre
il momento del silenzio di Dio, delle aridità, della purificazione dell’amore
nella vita è necessario passare dalla ricerca sottile di sé alla ricerca vera di Dio

Direzione spirituale:
luogo nel quale realizzare questo passaggio: con pazienza
il discernimento degli spiriti, secondo l’insegnamento di Sant’Ignazio

“Che cercate?” (v. 38)
Gesù pone una questione radicale. Non dice “chi cercate?”
Che cercate significa: “perché mi state cercando? che cosa vi aspettate da me?”
Si tratta di non perdere di vista il grande desiderio del cuore

Direzione spirituale:
luogo nel quale valutare le motivazioni, le intenzioni
strada facendo si può perdere di vista il grande desiderio del cuore

“Gli risposero: ‘Rabbì (che significa maestro) dove abiti?’” (v. 38)
I due discepoli pongono la domanda che rivela il loro desiderio primario
abitare significa non tanto l’alloggiare quanto l’ambiente esistenziale da condividere
abitare riprende il termine “rimanere”: la comunione intima del discepolo col maestro

Direzione spirituale:
il direttore spirituale è un maestro: non è un amico
è la persona alla quale ci si rivolge con spirito di fede
ed è il maestro che rimanda di continuo al vero maestro del quale si è in ascolto: Gesù
la domanda “dove abiti?” è al cuore della direzione spirituale
questa ha senso nella ricerca instancabile della comunione intima con Dio, della santità
è il patto implicito in ogni direzione spirituale

“Venite e vedrete” (v. 39)
Nelle parole di Gesù coabitano un imperativo e una promessa
l’imperativo riguarda il seguirlo, la promessa riguarda il vedere
la risposta non è data subito, sarà il risultato di una vita condivisa

Direzione spirituale:
non si tratta di porsi tante domande, anche questo
si tratta soprattutto di andare dietro al Signore: poi verrà il momento del vedere
l’esempio della porta che si apre entrandovi dentro

“Abbiamo trovato il Messia” (v. 41)
Strano! A parlare è Andrea e si rivolge al fratello Simone. Ma parla al plurale. Perché?
L’esperienza di Gesù è personale ma anche sempre comunitaria

Direzione spirituale:
è qualcosa che riguarda me personalmente, ma è anche qualcosa che riguarda la Chiesa
c’è il direttore spirituale, la presenza delle realtà del Cielo, la comunità in cui vivo
l’apporto di altri da sottoporre al direttore spirituale

“Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?” (v. 46)
Natanaele ha una propria visione di Dio e la provenienza di Gesù da Nazaret si scontra con la sua visione del Messia
La nostra visione di Dio

Direzione spirituale:
l’aiuto a entrare sempre più nel mistero di Dio, nella comprensione del suo vero volto
verità e libertà: più conosciamo Dio e più il nostro cammino si fa spedito e gioioso

“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (v. 47)
Bellissima testimonianza di Gesù su Natanaele
non teme di mostrare con sincerità i propri dubbi, le proprie perplessità
è sincero e disponibile

Direzione spirituale:
si gioca tutta su questo atteggiamento di fondo: sincerità e disponibilità
sincerità con se stessi e con Dio
disponibilità a cambiare

“Vedrai cose maggiori di queste!” (v. 50)
E’ la promessa che Gesù fa a chi lo segue
E’ la promessa che Gesù fa per la direzione spirituale
La bellezza di un’avventura

Alcune questioni della direzione spirituale

Premessa
Oggi vi è una grande varietà terminologica a riguardo della direzione spirituale.
Si parla di paternità spirituale, di accompagnamento spirituale.
A noi sta a cuore mettere a fuoco che:
una persona che è progredita nella vita dello spirito accompagna un’altra persona
l’accompagnamento significa ascolto attento
dall’ascolto attento consegue la scoperta dell’opera di Dio da assecondare
La vera grande distinzione è forse tra direttore spirituale e padre spirituale.
Padre spirituale è probabilmente uno nella vita, anche se poi intervengono altri direttori
Padre spirituale è colui che ha lasciato una traccia indelebile nella vita
Padre spirituale è colui che ha generato alla vita secondo lo Spirito

Definizione di accompagnamento spirituale
“L’arte di condurre le anime progressivamente dagli inizi della vita spirituale fino alla santità della perfezione cristiana” (Teologia della perfezione cristiana, di A. Rojo Marin)

L’arte
Capacità di applicare al caso concreto i grandi principi della vita spirituale
San Giovanni Bosco: “Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi”
è un’arte che parte dal cuore e che è dono di Dio
scienza, amore, ispirazione

di condurre le anime
non si dice spingere, ma condurre: indicazione di una certa soavità nella guida
la persona deve respirare un clima di grande libertà
ricercare la persona?
libertà di scelta del direttore

progressivamente
la vita spirituale è come la vita in genere: tappe di crescita
la legge della gradualità
ogni persona ha una sua storia passata e dive rispondere a un particolare progetto di Dio
chiedere alla persona quello che può dare oggi
Doroteo di Gaza: “Osservate i pescatori: quando, con l’amo gettato in mare, prendono un grosso pesce e si accorgono che si agita e si ribella, non tirano su subito e in modo inopportuno la lenza, poiché si potrebbe rompere e tutto andrebbe perduto; ma abilmente danno filo al pesce, lo lasciano andare dove vuole. Quando si rendono conto che ha perduto la forza e la sua agitazione si è calmata, si mettono a tirarlo su a poco a poco. Allo stesso modo i santi attirano il fratello con pazienza e carità, invece di respingerlo lontano da loro con disprezzo”.

dagli inizi della vita spirituale fino alla sommità della perfezione cristiana
il patto implicito tra direttore e diretto: la santità
San Giovanni della Croce: “Un direttore che si accontenta di mantenere le anime in una volgare mediocrità e non le stimola incessantemente verso una perfezione sempre più grande, farà loro grande danno e incorrerà in una grande responsabilità dinanzi a Dio”.

Tre citazioni a conferma della definizione
“Abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale farà bene a volgere l’attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuri, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori” (2 Pt 1, 19-20)
“Camminiamo insieme sulle orme di Cristo” (Inno dell’Ora Nona)
“I Magi vanno a Betlem e la stella li guida, nella sua luce amica cercan la vera luce” (Inno dei Vespri all’Epifania)

 

Necessità della direzione spirituale

Il mezzo normale del progresso spirituale
Leone XIII (Lettera Testem benevolentiae): l’esperienza di San Paolo e Anania
San Basilio: “Ponete ogni cura e la più grande circospezione per trovare un uomo che possa servirvi di guida sicurissima nel lavoro che volete intraprendere di una vita santa; sceglietelo tale che sappia mostrare alle anime di buona volontà la retta via che conduce a Dio. E’ grande orgoglio credere di non aver bisogno di consigli”
San Girolamo scrive a Rustico. “Non siate maestro di voi stesso per voi; altrimenti vi smarrirete ben presto”
Sant’Agostino: “Come un cieco non può seguire la retta via senza uno che lo conduca, così nessuno può camminare senza guida”
Cassiano: dice che colui che si appoggia la proprio giudizio non arriverà mai alla perfezione e non potrà evitare le insidie del demonio. Il modo migliore per trionfare sulle tentazioni è quello di manifestarle al direttore
San Bernardo: “Colui che si costituisce direttore di se stesso si fa discepolo d’uno stolto. Per parte mia dichiaro che mi resta assai più facile e più sicuro comandare a molti altri che il guidare me solo”
San Vincenzo Ferreri: “Nostro Signore non accorderà la sua grazia a colui che, avendo a sua disposizione un uomo capace di istruirlo e di dirigerlo, trascura questo potente mezzo di santificazione, credendo di bastare a se stesso e di potere con le proprie forze cercare e trovare cose utili all’eterna salute”
San Francesco di Sales dice che non possiamo essere giudici imparziali nelle nostre cose per una compiacenza “così segreta e impercettibile che se non abbiamo buona vista non possiamo scoprirla; e quelli stessi che ne sono affetti non la conoscono se non viene loro mostrata”

Le qualità del direttore spirituale
Distinguo tra qualità tecniche e morali. Le consideriamo insieme.
Perché questo discorso? Per la fatica a scegliere il proprio direttore spirituale: tra mille, tra diecimila
Santa Teresa: “Importa dunque moltissima che il direttore sia prudente, vale a dire di buon criterio e di esperienza. Se fosse anche istruito, nulla di meglio. Ma se queste tre cose non si possono trovare tutte insieme, si badi alle prime due che sono le più importanti”
San Francesco di Sales: “Deve essere pieno di carità, di scienza, di prudenza”.

Carità
Una carità disinteressata: portare a Dio e non a se stessi
Taulero: paragone del cane da caccia che mangia la lepre invece di portarla al padrone
Un carità ferma: non temere di dire la verità, non perdere tempo in conversazioni inutili (la sobrietà nell’uso del tempo insieme alla necessità dell’ascolto)
Don Bosco si addormentava pensando ai suoi giovani. Pensare a come condurre le persone

Scienza
La competenza acquisita con lo studio della vita spirituale
Una competenza acquisita con la conoscenza di se stessi
Una competenza acquisita sulla base dell’esperienza

Prudenza
Frutto della carità, della scienza e della preghiera: il dono dello Spirito. In vista di:
la chiarezza del consiglio: non lasciare dubbi
la franchezza della parola: non temere di perdere la persona
discernere il difetto dominante da evitare, l’attrattiva soprannaturale da seguire
evitare di bruciare le tappe o non farle compiere

La vita spirituale personale
Nessuno dà ciò che non ha. Conduce bene gli altri chi è capace di condurre se stesso
La preghiera

La solitudine del cuore
Il rapporto tra fecondità apostolica e verginità vissuta con fedeltà quotidiana
Anche distacco dalle relazioni: ricerca di gratificazione, compensazione affettiva
Il pericolo della relazione alla pari: il direttore è padre e maestro. Il “prestigio”.

Bontà e soavità
San Francesco di Sales: “Si ottiene di più con un’oncia di miele che con un barile di aceto”
Santa Francesca Giovanna di Chantal: “A misura che cresco negli anni, vedo chiaramente che la dolcezza è necessaria per entrare e rimanere nei cuori e per far compiere ad essi i loro doveri”
San Gregorio Magno: “Nell’anima di una buona guida spirituale ci sia insieme la verga della correzione e la manna della dolcezza”
Inalterabile pazienza

Le qualità e i doveri della persona che riceve la direzione spirituale

La ricerca della santità
Il rapporto tra direzione spirituale e santità. Il rapporto tra vita consacrata e santità

Piena sincerità e apertura di cuore
Confidenza filiale con il direttore
San Francesco di Sales: “Trattate con lui con la massima sincerità e fedeltà manifestandogli con tutta chiarezza il vostro bene e il vostro male, senza infingimenti e dissimulazioni”
Il direttore deve conoscere tentazioni e debolezze per aiutare a superarle
Deve conoscere propositi e risoluzioni per l’approvazione
Deve conoscere le inclinazioni buone e cattive, da sviluppare e correggere
Pericolo: manifestare al direttore solo le cose buone o meno cattive; o anche confessare ad altri i peccati. Il direttore deve conoscere anche le miserie

Docilità e obbedienza
Con atteggiamento di fede.
E’ bene anche fare presenti le proprie difficoltà ma poi affidarsi.
Pericolo: raggirare il direttore per ottenere solo ciò che piace
Dubitare della bontà del voto di obbedienza, o solo su un fatto molto specifico e per brevi periodi
Il caso del conflitto tra superiore e direttore: in favore del superiore nel foro esterno

Rispetto per il direttore
Non si tratta di vedere tanto l’uomo dotato di queste o quelle qualità, ma l’uomo di Dio
Esclusione delle gelosie e del desiderio di essere amati in modo particolare

Perseveranza
Non cambiare il direttore senza grave motivo.
Esempio: non per incostanza, per orgoglio, per vergogna, per curiosità
sì per vedute troppo umane, affezione troppo sensibile, mancanza di discrezione e prudenza
San Luigi diceva al figlio: “Confessati spesso e scegli confessori dotti e virtuosi che sappiano istruirti su quanto devi fare ed evitare, e lascia che essi ti riprendano e ti diano avvertimenti con la massima libertà”
La periodicità dell’incontro. Non rimandare l’incontro perché c’è qualche cosa che non va

La scelta del direttore spirituale
Chiedere aiuto al Signore nella preghiera
Esaminare le qualità dei sacerdoti cui posso fare riferimento
Evitare di decidere sulla base unica di simpatie naturali. Neppure sulla base dell’antipatia
Non proporre subito al sacerdote scelto che sia il direttore spirituale: provare
Dopo la scelta la perseveranza

Suggerimenti bibliografici

  1. Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana, Edizioni Paoline
  2. Garrigou – Lagrange o.p., Le tre età della vita interiore (vol. I), Edizioni Vivere in Severino Pagani, L’accompagnamento spirituale dei giovani, San Paolo
  3. VV., Direzione spirituale e orientamento vocazionale, Edizioni Paoline Brovelli . Vanenti, La direzione spirituale oggi, Madonnina del Grappa
  4. Louf, Sotto la guida dello spirito, Qiqaiòn
  5. Louf, Generati dallo Spirito, Qiqaiòn