Omelia – Novena dell’Immacolata – Secondo giorno

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Omelia – Novena dell’Immacolata – Secondo giorno

Omelia – Novena dell’Immacolata – Secondo giorno

Nella festa di Sant’Andrea, la Parola del Signore è risuonata particolarmente ricca ed è una Parola che ci aiuta a vivere il nostro itinerario verso la grande solennità dell’Immacolata.

L’Apostolo Paolo, più volte, parla dell’annuncio, quell’annuncio che è risuonato su tutta la terra per il tramite della voce degli Apostoli. Ma che cos’è l’annuncio? È forse semplicemente una parola detta? Sussurrata? Proclamata? No! L’annuncio è qualcosa di più.

Come dice la stessa terminologia di questa parola, l’annuncio è un grido. È un grido che risuona attraverso la parola, certamente, perché gli Apostoli hanno parlato. Ma è un grido che risuona anche attraverso la vita, perché gli Apostoli hanno testimoniato. L’annuncio è un grido che contiene la gioia, lo stupore, la meraviglia per l’incontro con il Signore Gesù, il Salvatore, che non può essere trattenuto, ma deve essere comunicato e condiviso.

Sempre nella pagina dell’Apostolo Paolo vi è anche un altro particolare: si parla della bocca e del cuore. Non può, infatti, risuonare sulle labbra e nella bocca ciò che prima non è presente nel cuore. Gli Apostoli hanno annunciato, hanno gridato con la parola e con la vita il nome del Signore Gesù e la salvezza in Lui, perché prima questo nome, questa salvezza, l’hanno avuta impressa nel cuore.

Che cosa significa questo per noi? Che siamo chiamati ad annunciare, a gridare il nome del Signore Gesù, a gridare la salvezza che risplende sul volto del Signore Gesù. E che questo grido è possibile sia attraverso la parola, sia attraverso la vita, nella misura in cui il Signore Gesù è impresso nel nostro cuore, nella misura in cui il Signore Gesù è l’amore della nostra vita.

Abbiamo ripetuto, con il ritornello del Salmo responsoriale, che l’annuncio degli Apostoli è risuonato per tutta la terra. Come sarebbe bello se il nostro annuncio, ovvero il nostro grido che comunica il nome di Gesù e la salvezza in Lui, risuonasse chiaro, limpido, bello in questa nostra terra di Tortona! Lo può, nella misura in cui il Signore Gesù è nel nostro cuore ed è l’amore della nostra vita. Allora anche le labbra saranno capaci di far risuonare in tutta la bellezza questo nome, in tutta la profondità la salvezza che è nel nome del Signore Gesù.

Oggi ciascuno di noi, nella sua giornata, avrà la propria vita a casa e in famiglia, sul luogo del lavoro, negli ambienti dello studio. Avremo modo di trascorrere anche qualche momento di tempo libero, faremo tanti incontri. Domandiamo la grazia che, in tutto ciò che vivremo, la nostra parola e la nostra vita possano essere un annuncio, un grido che condivide la salvezza sperimentata in prima persona, un grido nel quale risuona il nome bello di Gesù, vera attrattiva per il mondo. Chiediamolo!

Lo chiediamo guardando alla Madonna, perché la Madonna è un grido. La Madonna grida con la parola e con la vita Gesù. Tutto in Lei dice Gesù. Tutto in Lei proclama Gesù. Guardiamo a Lei, imitandola, e chiediamo a Lei la grazia che tutti coloro che oggi incontreremo, in virtù della nostra parola e della nostra vita, possano avvertire la bellezza del Signore, possano ascoltare il grido che attraverso di noi li raggiunge per chiamarli alla bellezza del Signore e della sua salvezza.

Abbiamo ascoltato anche la pagina del Vangelo, quella pagina che ci ricorda la chiamata degli Apostoli, tra cui vi è Sant’Andrea. C’è una parola, anche qui, che immediatamente risalta: è la parola “subito”. I futuri Apostoli, alla vista del Signore e alla voce della sua chiamata, “subito” hanno lasciato tutto e hanno cominciato a seguirlo.

Se ci soffermiamo un momento su questa parola “subito” e osserviamo la scena dei giovani pescatori che lasciano barche e reti e immediatamente si mettono alla sequela del Signore, con un po’ di tristezza siamo portati a considerare le nostre lentezze, i nostri ritardi. Quante parole il Signore ci rivolge, ma quante di queste parole cadono nel nulla! Quanti inviti il Signore ci propone, ma quanti di questi inviti ci trovano disattenti, distratti, superficiali! Quante volte il Signore con la sua voce tocca l’udito del nostro cuore e quante volte rimandiamo sempre a dopo la risposta che dovrebbe essere immediata!

Chiediamo oggi la grazia della santa fretta nelle cose di Dio. Quella fretta che è stata propria della Madonna. Tutti ricordiamo il Vangelo, quando ci parla della fretta con la quale Maria si reca dalla cugina Elisabetta; ha avvertito la chiamata di Dio e subito ha risposto. Guardiamo alla Madonna, impariamo da Lei la fretta nelle cose di Dio e chiediamo a Lei la grazia, oggi, di rispondere subito alla Parola del Signore, subito alla Sua volontà quando si manifesta, subito alla Sua chiamata quando risuona nella nostra vita.

Ci accompagnino, dunque, queste due parole: “l’annuncio”, e la nostra vita con l’aiuto della Madonna possa essere l’annuncio di Gesù; “subito”, e la nostra giornata, con l’aiuto della Madonna, possa essere un continuo, immediato, seguire il Signore che ci chiama a sé.

Trascrizione da registrazione audio