Parola della Domenica “E subito, uscendo dall’acqua…”

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Parola della Domenica “E subito, uscendo dall’acqua…”

Parola della Domenica “E subito, uscendo dall’acqua…”

Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella Domenica del Battesimo di Gesù.

Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Marco: “Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito Santo scendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

Il testo evangelico offre alcuni elementi di riflessione.

1. Il primo di essi ci conduce ad accompagnare Gesù nella Sua discesa dentro le acque del fiume Giordano. La Sua è una discesa altamente simbolica e che significa una partecipazione profonda alla nostra condizione di peccato e di lontananza da Dio. Egli non teme di entrare nelle acque inquinate della nostra vita, al fine di sollevarci con Sé fuori da quelle acque, per riemergere con noi a una vita nuova. Non vi è acqua così sporca che non possa essere resa limpida e pura dalla misericordia di Dio.

2. Il secondo, che poi è seguente al primo, ci consente di contemplare in Gesù il Salvatore atteso. E’ Lui, infatti, il Figlio di Dio, l’amato, inviato dal Padre per noi uomini e per la nostra salvezza. E’ Lui che mette fine all’attesa dei popoli e dei secoli. E’ Lui che viene a donarci l’unica novità capace di placare le inquietudine del cuore: l’amore di Dio in Gesù, Redentore dell’uomo. E’ Lui l’alleato fedele che squarcia i cieli e permette alla nostra terra di vivere in comunione con la terra di Dio, nella Sua pace e nella Sua gioia.

Insieme a san Bernardo, prolunghiamo la nostra meditazione.

“Grande cosa è l’amore…
L’amore è il solo tra tutti i moti dell’anima, tra i sentimenti e gli affetti, con cui la creatura possa corrispondere al Creatore, anche se non alla pari …
L’amore dello Sposo, anzi lo Sposo-amore cerca soltanto il ricambio dell’amore e la fedeltà. Sia perciò lecito all’amata di riamare.
Perché la sposa, e la sposa dell’Amore non dovrebbe amare?
Perché non dovrebbe essere amato l’Amore?…
E’ certo che non potranno mai essere equiparati l’amante e l’Amore, l’anima e il Verbo, la sposa e lo Sposo, il Creatore e la creatura.
La sorgente, infatti, dà sempre molto più di quanto basti all’assetato.
Ma che importa tutto questo?
Cesserà forse e svanirà del tutto il desiderio della sposa che attende il momento delle nozze, cesserà la brama di chi sospira, l’ardore di chi ama, la fiducia di chi pregusta, perché non è capace di correre alla pari con un gigante, gareggiare in dolcezza col miele, in mitezza con l’agnello, in candore con il giglio, in splendore con il sole, in carità con colui che è l’Amore?
No certo. Sebbene infatti la creatura ami meno, perché è inferiore, se tuttavia ama con tutta se stessa, non le resta nulla da aggiungere.
Nulla manca dove c’è tutto”.

Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto, augurando un buon inizio del Tempo Ordinario.
don Guido