Articolo – Per i 400 anni della Fondazione della Visitazione

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Articolo – Per i 400 anni della Fondazione della Visitazione

Articolo per il Settimanale Diocesano di Genova “Il Cittadino”

Con vera gioia spirituale ho appreso che nel prossimo 2010 la Visitazione celebrerà il suo 400° anniversario di fondazione.

Ho iniziato a conoscere la vita e l’opera di San Francesco di Sales durante gli anni della mia formazione nel Seminario di Genova. In quel tempo la lettura della biografia del Santo Vescovo di Ginevra mi è stata sicura guida nella vicenda antica e sempre nuova del cammino interiore. Da subito ho avvertito una particolare attrattiva per l’esperienza spirituale “salesiana”, fatta di dolcezza ma anche di grande tenacia, di soavità e insieme di intensa radicalità evangelica. Ciò che potrebbe apparire in opposizione, in San Francesco di Sales assume le caratteristiche di una grande complementarietà e armonia.

Dalla lettura della biografia – non posso dimenticare, in particolare, “Come piace a Dio” di Giorgio Papasogli – alla lettura e meditazione dei testi spirituali di San Francesco il passo è stato breve. In verità, già prima di entrare in Seminario, sotto la guida attenta del mio direttore spirituale, avevo avuto modo di accostare “Filotea”, ricevendone un sostanzioso nutrimento. Ma è stato il Seminario che mi ha dato l’opportunità di approfondire gli scritti di San Francesco: il “Teotimo”, “Le Esortazioni”, “I Trattenimenti”, “Controversie”, le “Lettere”. Attraverso le “Lettere di amicizia spirituale” ho incontrato anche la bella figura di Santa Giovanna Francesca di Chantal. E così ho avvicinato la spiritualità della Visitazione, che trova in queste due grandi figure la sua origine e il suo fondamento.

San Francesco, da allora, non mi ha più abbandonato. E negli anni della mia vita sacerdotale è stato uno dei grandi amici dell’anima, al cui esempio fare sempre riferimento, alla cui preghiera affidarsi, dal cui insegnamento imparare.

Non posso tacere il supplemento di amore per San Francesco di Sales comunicatomi dal Cardinale Giovanni Canestri che, negli anni in cui gli sono stato vicino come segretario, mi ha aiutato ad averlo come maestro nella difficile arte della direzione spirituale. Anche in questo ambito il suo ministero sacerdotale ed episcopale, insieme alla sua opera spirituale, ha costituito e costituisce per la mia vita di sacerdote una guida saggia e sicura.

Nei primi anni del mio sacerdozio ho avuto modo di avvicinare il monastero delle Visitandine a Genova. Fino ad allora ne avevo sentito parlare dalla mia mamma, che di tanto in tanto vi si recava. Lì vi ho ritrovato l’impronta dei Fondatori. E anche per questo mi sono da subito sentito particolarmente legato a questo monastero. Ne è scaturita una bella relazione spirituale che affonda le sue radici nel carisma tipico della Visitazione e che si esprime in un intenso e fedele legame fatto di preghiera, di affetto e di stima nel Signore.