Meditazione – Libretto Rosario (misteri gaudiosi)

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Meditazione – Libretto Rosario (misteri gaudiosi)

Meditazione – Libretto Rosario (misteri gaudiosi)

Novena a Nostra Signora che scioglie i nodi

Primo Mese
Chiesa di Sant’Anna in Vaticano, 22 ottobre 2019


“Le Ave Maria ripetute sono come piccole onde che si frangono sul mistero e ce lo rendono sempre più familiare” (Madre Anna Maria Cànopi).

“Stringere in pugno la corona del Rosario è come tenere per mano la madre che ci guida nell’attraversare la strada” (F. Mauriac)

 Canto di ingresso 

Invochiamo la tua presenza

Invochiamo la tua presenza vieni Signor.
Invochiamo la tua presenza scendi su di noi.
Vieni Consolatore dona pace e umiltà.
Acqua viva d’amore questo cuore apriamo a te.

Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi
Vieni su noi Maranatha, vieni su noi (Spirito)
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi
Scendi su di noi

Invochiamo la tua presenza vieni Signor.
Invochiamo la tua presenza scendi su di noi.
Vieni luce dei cuori dona forza e fedeltà.
Fuoco eterno d’amore questa vita offriamo a te. Rit.

Saluto liturgico
Sac. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Sac. Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Introduzione alla preghiera

Atto di contrizione
Tutti. Pietà di me, o Signore,
secondo la tua misericordia;
non guardare ai miei peccati
e cancella tutte le mie colpe;
crea in me un cuore puro
e rinnova in me
uno spirito di fortezza e di santità.

Professione della fede
Tutti. Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

3 Ave Maria
(per crescere nelle virtù teologali della fede, speranza e carità)

Presentazione delle personali intenzioni di preghiera
(Ognuno si avvicina all’immagine della Madonna e depone la propria intenzione di preghiera – il proprio nodo –  simbolicamente rappresentata dal nastro bianco consegnato prima dell’inizio della preghiera)

Canto per la processione
Ave Maria di Medjugorje
Ave Maria, gratia plena,
Dominus tecum, benedicta tu.
Ecco son davanti a te,
gli occhi tuoi mi attirano,
prendi il mio cuor,
trasformalo, riempilo di te. Rit.
Ecco la mia vita,
ogni attimo è tuo,
Madre di Dio, Madre mia,
presentala al Signor. Rit.
Ecco son davanti a te,
gli occhi tuoi sorridono,
ogni parola, ogni pensier,
si perde nel tuo amor. Rit.

Preghiera silenziosa
Misteri dolorosi

(Al termine di ogni decina si dice: “Lodato sempre sia il santissimo Nome di Gesù, di Giuseppe e di Maria”. “Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutto le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia”.    Quindi si canta una breve antifona).

Lettore. Primo mistero gaudioso
Contempliamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine

Lettore. Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.
E l’angelo si allontanò da lei (Lc 1, 26-38).

Commento al mistero

Ritornello tra le decine
Magnificat
Magnificat magnificat
magnificat anima mea Dominum
Magnificat magnificat
magnificat anima mea

Lettore. Secondo mistero gaudioso
Contempliamo la flagellazione di Gesù alla colonna
Lettore. “In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1, 39-45).
Commento al mistero

Lettore.
Terzo mistero gaudioso
Contempliamo la nascita di Gesù
Lettore. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2, 1-7).
Commento al mistero

Lettore. Quarto mistero gaudioso
Contempliamo la presentazione di Gesù al Tempio
Lettore. “Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore (Lc 2, 22-24).
Commento al mistero

Lettore. Quinto mistero gaudioso
Contempliamo il ritrovamento di Gesù al Tempio
Lettore. “I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro (Lc 2, 41-50).
Commento al mistero

Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre
Padre, Ave, Gloria

Canto
Salve Regina

Salve Regina,
Madre di misericordia.
Vita, dolcezza, speranza nostra, salve!
Salve Regina! (2 V)
A te ricorriamo, esuli figli di Eva.
A te sospiriamo, piangenti
in questa valle di lacrime.
Avvocata nostra,
volgi a noi gli occhi tuoi.
Mostraci, dopo quest’esilio,
il frutto del tuo seno, Gesù.
Salve Regina,
Madre di misericordia.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria.
Salve Regina!
Salve Regina, salve.
Salve!

Litanie Lauretane
Signore, pietà.
Cristo, pietà.
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
Padre del cielo, che sei Dio,
Abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio,
Spirito Santo, che sei Dio,
Santa Trinità, unico Dio,
Santa Maria,
prega per noi.
Santa Madre di Dio,
Santa Vergine delle vergini,
Madre di Cristo,
Madre della Chiesa,
Madre della divina grazia,
Madre purissima,
Madre castissima,
Madre sempre vergine,
Madre immacolata,
Madre degna d’amore,
Madre ammirabile,
Madre del buon consiglio,
Madre del Creatore,
Madre del Salvatore,
Madre di misericordia,
Vergine prudentissima,
Vergine degna di onore,
Vergine degna di lode,
Vergine potente,
Vergine clemente,
Vergine fedele,
Specchio della santità divina,
Sede della Sapienza,
Causa della nostra letizia,
Tempio dello Spirito Santo,
Tabernacolo dell’eterna gloria,
Dimora tutta consacrata a Dio,
Rosa mistica,
Torre di Davide,
Torre d’avorio,
Casa d’oro,
Arca dell’alleanza,
Porta del cielo,
Stella del mattino,
Salute degli infermi,
Rifugio dei peccatori,
Consolatrice degli afflitti,
Aiuto dei cristiani,
Regina degli Angeli,
Regina dei Patriarchi,
Regina dei Profeti,
Regina degli Apostoli,
Regina dei Martiri,
Regina dei veri cristiani,
Regina delle Vergini,
Regina di tutti i Santi,
Regina concepita senza peccato originale,
Regina assunta in cielo,
Regina del santo Rosario,
Regina della famiglia,
Regina della pace.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
Prega per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo degni delle promesse di Cristo.

Supplica
Tutti: Vergine Maria, Madre del bell’Amore,
Madre che non ha mai abbandonato
un figlio che grida aiuto,
Madre le cui mani lavorano senza sosta
per i suoi figli tanto amati,
perché sono spinte dall’amore divino
e dalla misericordia che esce dal Tuo cuore:
volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione.
Guarda il cumulo di “nodi” della mia vita.
Tu conosci la mia disperazione e il mio dolore.
Sai quanto mi paralizzano questi nodi, Maria.
Tu sei incaricata da Dio di sciogliere i “nodi”
della vita dei tuoi figli, soprattutto quelli del peccato e del vizio.
Ripongo il nastro della mia vita nelle tue mani.
Nelle tue mani non c’è un “nodo” che non possa essere sciolto.
Vergine clemente e potente,
Mediatrice di grazia presso tuo Figlio Gesù, mio Salvatore,
ricevi oggi questo “nodo” (pensarlo nel proprio cuore…).
Per la gloria di Dio ti chiedo di scioglierlo e di scioglierlo per sempre.
Ho tanta fiducia in Te.
Sei la dolcissima consolatrice che Dio mi ha dato.
Sei la fortezza delle mie forze precarie,
la ricchezza delle mie miserie,
la liberazione di tutto ciò che mi impedisce
di essere con Cristo.
Accogli la mia supplica.
Preservami, guidami, proteggimi, sii il mio rifugio.
Maria che scioglie i nodi, prega per me.

Benedizione
Canto finale

Ecco la serva
Ecco la serva del Signore,
si compia in me la tua volontà;
ecco mi offro al tuo amor,
a te, mio Salvatore.
No, non temere, figlia di Sion,
ecco a te viene il tuo Re.
Con tutto il cuore rallegrati Gerusalemme. Rit.
Grida di gioia, Gerusalemme,
perché il Signore è in mezzo a te,
tuo salvatore potente è il Re d’Israele. Rit.
Sarai chiamata vergine sposa,
in te il Signore esulterà,
ammireranno le genti la tua gloria. Rit.

La storia della devozione
All’origine della devozione a “Maria che scioglie i nodi” non c’è un’apparizione della Vergine, ma una storia di vita quotidiana, una storia familiare.
Il nobile Wolfgang Langenmantel si era sposato con Sophie Imhoff nel 1612. Pochi anni dopo il loro matrimonio entrò in crisi, tanto che i due sposi iniziarono a considerare l’idea della separazione. Le incomprensioni e i litigi avevano logorato il loro legame e stavano per procurare la rottura definitiva. Prima della completa separazione Wolfgang decise di recarsi a Ingolstadt – a circa 70 km a nord di Augsburg – per consultarsi col padre gesuita Jakob Rem.
Padre Jakob, grazie alla sua esperienza e al suo discernimento, ebbe l’illuminazione di affidare la situazione di Wolfgang alla Vergine Maria, invocata col titolo di “Madre tre volte ammirabile”, titolo da lui stesso coniato. Il nobile si recò al monastero in quattro occasioni diverse – in un lasso di tempo di 28 giorni – e, grazie alla preghiera recitata alla Vergine Maria in compagnia del gesuita, ottenne dei cambiamenti positivi nella sua situazione familiare.
L’ultimo sabato del mese, il 28 settembre 1615, padre Jakob Rem, mentre stava pregando di fronte all’immagine della Vergine che si trovava nella cappella del monastero, sollevò il nastro matrimoniale dei coniugi Langenmantel, chiedendo che si sciogliessero tutti i nodi. Il nastro, a cui si fa riferimento nel racconto, era legato a una precisa tradizione dell’epoca: durante la celebrazione del sacramento, le mani congiunte dei due sposi venivano legate da un nastro bianco, appositamente preparato, come segno di un nodo invisibile e indissolubile che li avrebbe uniti per tutta la vita.
A ogni discussione Sophie aveva fatto un piccolo nodo sul suo nastro matrimoniale; quello stesso nastro, pieno di nodi, fu affidato al padre gesuita per la speciale preghiera. I nodi si sciolsero miracolosamente e il nastro divenne bianco come nel giorno del matrimonio. Dopo questo fatto, la coppia sperimentò gli effetti positivi della preghiera evitando così la separazione. Quindi, il nastro finalmente privo dei nodi indicava il legame coniugale pacificato.
Passarono gli anni e il nipote di Wolfgang e di Sophie, Hieronymus Ambrosius Von Langenmantel (1641 – 1718), scelse la vita religiosa divenendo canonico nella chiesa di Sankt Peter di Augsburg (1666 – 1709). Hieronymus decise di dedicare una delle cappelle della chiesa alla memoria della sua famiglia e per questo motivo commissionò una pala d’altare che raccontasse la storia del matrimonio dei suoi nonni, salvato grazie all’intercessione della Vergine Maria. L’altare fu dedicato alla beata “Vergine del buon consiglio” e il quadro fu commissionato a Johann Georg Melchior Schmidtner che, nel singolare e suggestivo dipinto, rappresentò la Vergine Maria come colei “che scioglie i nodi del nastro della vita coniugale”.

Condizioni per l’indulgenza plenaria
Si ricorda che è concessa l’indulgenza plenaria quando la recita del Rosario si fa in chiesa o pubblico oratorio, alle consuete condizioni:

  • stato di grazia
  • distacco interiore dal peccato, anche solo veniale
  • Confessione sacramentale e santa Comunione (anche entro alcuni giorni)
  • preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre