Parola della Domenica: “egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni”

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Parola della Domenica: “egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni”

Parola della Domenica: “egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni”

VII Domenica T.O. anno A
La pagina evangelica, che ascoltiamo in questa Domenica, dal vangelo di san Matteo, si presenta a noi come un vero inno alla bellezza della vita in Dio.

Gesù, infatti, nella Sua parola, illustra i tratti della perfezione di Dio che, per grazia, possono e devono risplendere in tutti coloro che hanno accolto Dio nella propria vita e vivono in comunione di amore con Lui. “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”.

Sant’Agostino direbbe al riguardo: “E la mia vita, tutta piena di Te, sarà vera vita”. In effetti, quella annunciata nella pagina del Vangelo, è davvero una “vera vita”. E lo è perché è tutta piena di Dio e della Sua bellezza.

Lasciamoci accompagnare nella meditazione da san Giovanni della Croce, che così si esprime nel Cantico spirituale:

“Così io vedrò la Tua Bellezza
e Tu me nella Tua Bellezza
e Tu ti vedrai in me nella Tua Bellezza
e io mi vedrò in Te nella Tua Bellezza.
Che io sembri Te nella Tua Bellezza
e Tu sembri me nella Tua bellezza,
e la mia bellezza sia la Tua
e la Tua sia la mia,
così io sarò Te nella Tua Bellezza
e Tu sarai me nella Tua Bellezza,
perché la Tua stessa Bellezza sarà la mia”.

Alla nostra meditazione fa seguito il consiglio di Padre Umile, un frate cappuccino di cui è in corso la causa di beatificazione: “Per essere santi occorre dire un ‘voglio’: fermo, efficace, duro come il diamante, un voglio che non arretri dinanzi alle asprezze della penitenza, non vacilli dinanzi al fuoco incrociato delle passioni, non scolorisca il volto dell’anima tenace dinanzi alla tentazione, non si lasci scalfire per nulla dallo spirito mondano. Allora si riesce. E si stringe la vittoria in pugno. La più grande, nobile vittoria, quella della propria santificazione, che è insieme frutto di corrispondenza alla grazia di Dio e di libera adesione della volontà”.