Lectio Divina – Luca 1, 26-37 (traccia)

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Lectio Divina – Luca 1, 26-37 (traccia)

Lectio Divina – Luca 1, 26-37  (traccia)

L’Annunciazione
Missionarie della Carità

La dimensione formativa della Parola di Dio
La dimensione formativa della vita passa attraverso la parola, l’incontro e l’esperienza.
Ciò che avviene a livello umano avviene anche a livello della fede: la formazione (e l’auto formazione) si realizza attraverso l’ascolto della Parola di Dio e l’incontro con Lui nel Sacramento, l’esperienza della carità.
Mi soffermo oggi con voi sulla prima dimensione formativa, considerando la vicenda di Maria nell’Annunciazione.

Osserviamo la struttura del racconto

  • Il racconto è incorniciato da due espressioni: la prima ricorsa l’entrata dell’angelo nel luogo dove si trova Maria, la seconda l’allontanarsi dello stesso angelo.
  • Ciò che avviene tra questi due momenti è narrato in tre tempi. Ogni tempo è segnato da una rivelazione in crescendo e da un intervento o osservazione di Maria
  • vv. 28-29
    Si dice quanto Dio ha già operato in Maria e si annuncia che è con lei.
    Segue lo stupore e il turbamento di Maria.
  • vv. 30-34
    Si annuncia la maternità di Maria, il cui figlio sarà discendente di Davide, il Messia. Si introduce anche il tema della verginità.
    Segue l’affermazione di Maria. Al contrario di Zaccaria, Ella crede all’angelo. Domanda solo come avverrà, a motivo della sua verginità.
  • vv. 35-38
    In Lei tutto sarà opera di Dio: sarà una Madre-Vergine.
    In Maria c’è come uno scoppio di gioia. “Avvenga”, infatti, è un ottativo greco che indica disponibilità gioiosa.

Altri particolari:

  • Il confronto tra Giovanni e Gesù.
    Giovanni era detto “grande davanti al Signore” e che “precederà il Signore”. Gesù è grande perché “Figlio dell’Altissimo, Figlio di Dio”.
    Giovanni è in funzione di Gesù.
  • La predilezione per i piccoli.
    Zaccaria è apparso tra gli ultimi, come abbandonato da Dio: senza figli, mai scelto per entrare nel santuario.
    Maria è una ragazza che vive in un borgo disprezzato della Galilea.

Approfondiamo il testo considerando alcuni versetti

v. 26

  • Il numero 6 richiama il giorno della creazione dell’uomo. L’annuncio al sesto mese indica che Dio entra nel giorno dell’uomo, aprendogli il suo mondo. Nell’incarnazione il tempo raggiunge la sua pienezza: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna…” (Gal 4, 4).
  • L’angelo non si dirige verso la Giudea, luogo degli eredi della promessa, ma verso la Galilea, regione infedele (“Galilea delle genti”, Mt 4, 15). La promessa di Dio segue l’erede fin nella terra della sua infedeltà. “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?” (Gv 1, 46).

v. 27

  • La verginità indica che il futuro, la salvezza, viene solo da Dio. Ciò che accade in lei è puro dono, in lei c’è ogni rinuncia ad agire, in lei c’è solo obbedienza e disponibilità senza azione di disturbo.
    Una totale rinuncia all’azione perché Dio possa agire.
  • Giuseppe il cui nome significa: “possa Dio aggiungere”. Siamo davanti a due creature che lasciano a Dio completa libertà di azione.

v. 28

  • L’invio alla gioia è simile a quello che troviamo in Sofonia: “Rallegrati, figlia di Sion” (3, 14-17).
    E’ l’invito alla gioia per il compimento della promessa. Ed è sempre in un contesto messianico. E’ la gioia di cui ci parla la Genesi quando Adamo riconosce in Eva ciò che le mancava. Finalmente avviene l’incontro nuziale tra l’uomo e Dio, tra la Chiesa e il suo Signore.
  • “Il Signore è con te”. Il desiderio dell’uomo di essere con Dio è realizzato per l’iniziativa di Dio. L’originalità della fede cristiana: non l’uomo che si dirige verso Dio, la Dio che si dirige verso l’uomo.
  • “Piena di grazia”. Maria è colmata dalla grazia. Il dono che precede ogni qualifica di tipo morale e qualsiasi risposta dell’uomo. Sofronio. “Nessuno come te è stato santificato…; nessuno come te è stato purificato in antecedenza”. Per questo la si dirà Immacolata Concezione.

v. 35

  • Lo Spirito di Dio avvolge sempre la creazione e la creatura, quando compie la sua opera.
    Dalla prima creazione alla nuova creazione.
  • Il segno dell’ombra e della nuvola
    Es 40, 35: “Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la dimora”.
    “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”.
    Si indica la presenza di Dio nel tabernacolo e la trascendenza di Dio. Si tratta della presenza di Dio. Maria è il nuovo Tabernacolo di Dio, la nuova Arca dell’Alleanza, lo Scrigno del Tesoro, la Dimora del Signore.

v. 38

  • Maria si definisce “serva del Signore” e dice “eccomi”. Laddove il primo uomo aveva disobbedito e si era nascosto (cf. Gn 3, 10), Maria è l’obbediente e si mostra a Dio. Maria è l’umanità nuova secondo il disegno di Dio.
  • “Avvenga per me secondo la tua parola”: la gioiosa disponibilità a lasciarsi plasmare dalla parola del Signore.

La sintesi formativa
Cinque grandi insegnamenti sul mistero della vocazione.

  • E’ Dio il grande protagonista della nostra vocazione
  • La progressività della rivelazione
  • Il rapporto tra verginità e maternità
  • La predilezione per i piccoli
  • La gioia in rapporto alla grazia e alla volontà di Dio