Parola della Domenica “amatevi anche voi gli uni gli altri”

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Parola della Domenica “amatevi anche voi gli uni gli altri”

Parola della Domenica “amatevi anche voi gli uni gli altri”

V Domenica di Pasqua anno C

Celebriamo la V Domenica di Pasqua, ascoltando un brano del vangelo di san Giovanni. “Vi do un comandamento nuovo – dice Gesù -: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

E aggiunge: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”.

Per meglio meditare questo passo evangelico, leggiamo un commento di san Giovanni Crisostomo: “Poiché c’era da aspettarsi che i discepoli, sentendo tali discorsi e considerandosi abbandonati, si lasciassero prendere dalla disperazione, Gesù li consola, munendoli, per la loro difesa e protezione, della virtù che è alla radice di ogni bene, cioè della carità.

È come se dicesse: «Vi rattristate perché io me ne vado? Ma se vi amerete l’un l’altro, sarete più forti». E perché non disse proprio così?  Perché impartì loro un insegnamento molto più utile: «In questo tutti conosceranno che siete miei discepoli».

Con queste parole fece capire che la sua eletta schiera non avrebbe dovuto mai sciogliersi, dopo aver ricevuto da lui questo segno distintivo. Lui lo rese nuovo, con la maniera stessa in cui lo formulò. Difatti precisò: «Come io ho amato voi» […]. E, trascurando qualsiasi accenno ai miracoli che essi avrebbero compiuto, dice che sarebbero stati riconosciuti dalla loro carità.

Sai perché? Perché la carità è il più grande segno che distingue i santi: essa è la prova sicura e infallibile di ogni santità. Soprattutto con la carità noi tutti conseguiamo la salvezza. In questo soprattutto egli afferma consistere l’essere suoi discepoli.

Proprio a motivo della carità tutti vi loderanno, vedendo che imitate il mio amore. I pagani certamente non si commuovono tanto di fronte ai miracoli come di fronte alla vita virtuosa. E niente educa alla virtù come la carità.

Essi infatti chiamarono spesso impostori gli operatori di miracoli, ma non possono mai trovare qualcosa da criticare in una vita integra”.

Ricordiamo, infine, una verità tanto consolante che ci consente di gustare la bellezza della buona notizia del Vangelo. La carità a cui siamo chiamati non sarà l’esito di un nostro semplice sforzo umano. Questo sarebbe destinato al fallimento. La carità è l’amore stesso di Gesù che vive in noi e che anima il nostro cuore, in quanto ci è stato donato per grazia.

Noi possiamo amare “come” Gesù ama noi! Questa è la vita nuova nella fede. In questo consiste il fascino della vita cristiana.